Urne chiuse in Sri Lanka. Attentati nelle zone Tamil
Le operazioni di voto per le elezioni presidenziali anticipate in Sri Lanka si sono
chiuse oggi alle 16 con alcuni attentati non cruenti nel nord e nell'est, dove vive
la minoranza Tamil, e con l'ottimismo del governo per un’alta affluenza alle urne.
Maria Grazia Coggiola
I due
principali candidati, il presidente uscente Mahinda Rajapaksa e l'ex comandante dell'esercito,
Sarath Fonseka, si sono detti sicuri del successo. Sullo scenario che si aprirà nel
Paese nel dopo voto Kelsea Brennan-Wessels della nostra redazione inglese,
ha intervistato mons. Thomas Savundaranayagam, vescovo di Jaffna:
R. – The main
contestant people who are involved... Gli sfidanti principali sono persone coinvolte
in questa guerra. Quindi, i tamil non si aspettano molto. Tuttavia si tratta dell’elezione
del presidente e il presidente poi resterà per qualche tempo, quindi i tamil vogliono
esercitare i loro diritti democratici. L’ultima volta, le Tigri Tamil hanno impedito
alla gente di andare a votare. Questa volta, almeno così dicono, eserciteranno il
diritto di voto per il candidato che hanno scelto. Ora, dei due candidati in lizza,
uno è l’attuale presidente; nel suo manifesto elettorale ha detto che risolverà tutti
i problemi, specialmente quelli del Nord-Est. E’ stato al governo negli ultimi 4 anni,
ma non è stato fatto molto per la minoranza cristiana. Il prossimo uomo che prenderà
il potere, dovrà occuparsi di questo aspetto importante, cioè dei cristiani in politica,
introducendo il decentramento del potere, così che sia al Nord sia all’Est possano
sentirsi parte del Paese e del processo politico.