2010-01-26 12:43:05

La prolusione del cardinale Bagnasco alla Cei: il Paese ha bisogno di riforme non di risse, sogno una generazione di cattolici che ami i valori della civiltà


Il sogno di una nuova generazione di italiani disposti a dare il meglio dei loro pensieri e progetti e, con l’aiuto della Grazia di Dio impegnati a fondare ogni impresa sui valori fondamentali della vita, della famiglia e dalla solidarietà. E’ quanto espresso dal presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, che ieri pomeriggio ha aperto il Consiglio permanente dei vescovi italiani. Il porporato ha indicato le riforme come obbiettivo urgente, ma colpevolmente sempre rinviato, quindi ha auspicato la riconciliazione in politica in un momento di surriscaldamento in cui sembrano riaffiorare i mostri del passato. Dal cardinale Bagnasco un “no deciso” a xenofobia e antisemitismo, “sì” a politiche per la famiglia, “la più grande risorsa” del Paese. Vicinanza alla popolazione di Haiti con l’appello alla solidarietà. Il servizio è di Paolo Ondarza:RealAudioMP3

Gli uomini di oggi hanno bisogno di apprendere nuovamente lo stile del riconciliarsi. Nuovo appello al disarmo degli animi dal cardinale Bagnasco, che ha evidenziato il surriscaldamento del già rovente clima politico in Italia: a cominciare da quello che il porporato definisce il “violento ed esecrabile episodio che ha coinvolto il presidente del Consiglio Berlusconi”:
 
“Maestri nuovi del sospetto e del risentimento sembrano talora riaffiorare all’orizzonte lanciando parole violente che, ripetute, possono resuscitare mostri del passato”.

Il cardinale Bagnasco esorta i credenti a riscoprire il sacramento della Riconciliazione per contribuire nella società ad una coesione effettiva tra i componenti dell’intera comunità nazionale. Appello anche ai media da cui spesso provengono “intossicazioni e deviazioni”: nel bene del Paese non riducano il conflitto politico a rissa, non cadano nel disfattismo che si basa, più che sulle notizie, sui conflitti veri o immaginati:

“Allo stesso modo è insopportabile concentrarsi unicamente sulla denigrazione reciproca, arrivando talora a denigrare il Paese intero, pur di far dispetto alla controparte”.
 
Obbiettivo urgente – ricorda il presidente della Cei – sono le riforme:

“L’obiettivo urgente, ma colpevolmente sempre rinviato, delle riforme, che invece sono attese per dare compiutezza a quella transizione istituzionale, politica e strutturale che, se ritardata, assorbe le risorse e corrode gli entusiasmi”.

Pensando alla crisi economica, pur evidenziando la prontezza con cui il Paese è riuscito a fronteggiarla, il porporato ricorda che soprattutto per le aziende più piccole essa ha provocato un periodo difficilissimo, se non fatale, soprattutto per le categorie più deboli di persone. Da qui, le esortazioni al sistema bancario, perché solleciti una politica del credito, alla classe politica perché ascolti la voce di chi ha perso il lavoro. Dopo aver auspicato un ricentramento della politica sul perno delle famiglie con figli e la nascita di una nuova generazione di italiani che abbia a cuore i valori fondanti della civiltà, il cardinale Bagnasco ha espresso preoccupazione per gli episodi di contestazione di Rosarno, ricordando le condizioni non accettabili in cui vive parte degli immigrati in Italia:
 
“Ritengo che l’opinione pubblica nazionale abbia con l’occasione potuto avviare una riflessione che nessuna ruspa può facilmente rimuovere”.

E’ fondamentale – ha detto - ripartire dal significato di persona: “Un immigrato – ha spiegato - è un essere umano, e una persona è tale indipendentemente dal colore della pelle, dalla nazionalità o dalla religione:

“Questo naturalmente vale in ogni angolo della Terra e vale anche per la violenza patita dai cristiani in alcuni Paesi, tanto più se si manifesta nei giorni più cari alla tradizione evangelica”.

“No alla xenofobia così come all’antisemitismo, nonostante i focolai talora riaffioranti di odio”, rimarca il presidente dei vescovi italiani, che, ricordando la visita del Papa alla Sinagoga di Roma spiega che la Chiesa italiana si riconosce nell’atto di commosso omaggio che Benedetto XVI ha tributato alle vittime della Shoah. Guardando alle vicende internazionali il cardinale Bagnasco ha ricordato la tragedia di Haiti, facendo appello alla solidarietà di tutti. Parole anche su clima e ambiente: se la Conferenza di Copenaghen ha deluso le aspettative, la “crisi ecologica non può essere affrontata se non si ha la disponibilità di operare una revisione del modello di sviluppo”. Nell’ecologia rientra la bioetica, due i fronti in Italia: la pillola abortiva Ru486 - i pubblici poteri, chiede il porporato, ne circoscrivano i rischi - e la discutibile “iniziativa dei registri” sul testamento biologico, con l’appello alle forze politiche perché diano prova di massima saggezza nell’allestire la legge sul fine vita. Parlare di ambiente in Italia – ha aggiunto il presidente dei vescovi italiani – vuol dire mettere in sicurezza il territorio che la Provvidenza ci ha affidato. Ricordando i tanti drammi generati da fenomeni violenti – ultimo caso: il crollo di una casa in Sicilia con la morte di due bimbe – il cardinale Bagnasco ha evidenziato i tanti dissesti e incurie dipendenti dall’uomo, dal mancato rispetto dei vincoli o dalla sottovalutazione dei pericoli. La Chiesa ricorda alle istituzioni l’impegno più volte assunto nella tutela del territorio:

“Bisogna essere consapevoli che a tutt’oggi ci sono anche allarmi inascoltati e segnalazioni non raccolte, quasi che la prevenzione, soprattutto quella mirata, non fosse l’unica via da battere se si vuole evitare ad una popolazione come la nostra una successione macabra di tragedie”.

Parole anche sull’anno sacerdotale in corso con l’avvertimento: “si può anche predicare in modo ricorrente sul Dio amore, ma dimostrare che la propria vita non si fonda su questa esperienza. Ai sacerdoti il cardinale Bagnasco indica l’esempio di Paolo VI, un Papa da riscoprire, e la “scuola di predicazione” di Benedetto XVI, ricordando come dopo essere stato spinto per terra la notte di Natale il Papa si sia rialzato incedendo tranquillamente verso l’altare:

“E’ una circostanza che ha finito per conferire uno stigma ancora più forte alla predicazione papale: ‘Dio è importante, la realtà più importante in assoluto nella nostra vita’”.

Neppure l’uomo di oggi riesce ad accantonare la questione di Dio – ha proseguito il presidente della Cei – ciascuno è chiamato a respingere le intimidazioni del secolarismo. C’è una cultura pubblica, ha denunciato il porporato, che punta all’estraneazione, alla sottovalutazione, quando non all’irrisione del fenomeno religioso: ne è segno l’inaccettabile vicenda della sentenza di Strasburgo sul Crocifisso. Il cardinale Bagnasco ha esortato infine i cristiani a trovare modalità nuove di attenzione verso i non credenti e ha auspicato nuovi sviluppi per la filosofia, chiamata a recuperare le propria rilevanza civile, quale forma della ricerca del vero.







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