Giovedì 20 prima udienza speciale del Papa alle Accademie Pontificie impegnate a rilanciare
l’umanesimo cristiano
Sarà la prima udienza di Benedetto XVI alle Pontificie Accademie, giovedì prossimo
28 gennaio, all’indomani della seduta pubblica, la 14.ma, ospitata domani pomeriggio
nell’Aula magna del Palazzo di Via della Conciliazione, sede del Consiglio di coordinamento
delle Pontificie Accademie, sul tema “La formazione teologica del presbitero”. Stamani,
in Sala Stampa Vaticana, è stato presentato l’evento che prevede la consegna del Premio
delle Pontificie Accademie, attribuito ogni anno dal Santo Padre a giovani studiosi,
artisti o istituzioni che si siano distinti nella promozione dell’umanesimo cristiano.
Il servizio di Roberta Gisotti:
Trecentocinquanta
accademici e membri delle Pontificie Accademie a colloquio per la prima volta con
Benedetto XVI per rilanciare il progetto comune di un umanesimo cristiano nel terzo
millennio. Un impegno che vede in prima fila il Pontificio Consiglio della Cultura,
ha sottolineato ai giornalisti l’arcivescovo Gianfranco Ravasi,
presidente del dicastero, che presiede il Consiglio di coordinamento tra Accademie
Pontificie, creato nel 1995 da Giovanni Paolo II per valorizzare l’attività di queste
antiche istituzioni, ponendole in rete fra di loro e con l’esterno, perché siano stimolo
al pensiero corrente e riferimento per la società odierna. “Il
Pontificio Consiglio della Cultura di sua natura vorrebbe sempre di più far sì che
la sua attività si possa appoggiare a tante istituzioni, che sono parallele, che alcune
volte sono come dei corollari, o anche a tante istituzioni laiche. Stiamo, infatti,
avendo rapporti con molte fondazioni di alto livello nel campo della ricerca scientifica,
un po’ in tutto il mondo, in modo tale da poter avere un respiro che sia il più possibile
universale e che sia il più possibile variegato nella ricchezza e nella complessità
che ormai il termine cultura raccoglie in sé, non più esauribile nell’interno di quella
dimensione quasi da 'turris eburnea', da torre d’avorio, asettica, in cui ci sono
soltanto gli intellettuali alti. Ormai, la cultura, come ben sappiamo, ha una serie
di iridescenze, di sfumature, di volti, che passano attraverso tante dimensioni in
passato neppure sospettabili. Pensiamo soltanto a quando abbiamo fatto l’incontro
con gli artisti e abbiamo cominciato ad introdurre i fotografi, la fotografia, la
scenografia e, anzi, una famosa casa di moda si è lamentata con me perché non abbiamo
introdotto anche la moda... Speriamo che anche l’Accademia della moda in futuro possa
avere un dialogo con noi”. Ogni anno, le Accademie si alternano
nell’organizzare la seduta pubblica su un tema di attualità. In questo 2010, visto
per il tema collegato all’Anno sacerdotale, sono sette le Accademie coinvolte: quella
di San Tommaso D’Acquino, quella di Teologia, quella dell’Immacolata, quella Mariana
internazionale, quella delle Belle Arti e Lettere dei Virtuosi del Pantheon, quella
Romana di Archeologia e quella “Cultorum Martyrum”:
“Noi pensiamo che
l’esistenza e anche l’attività di queste Accademie per buona parte sia ignota. Lo
dobbiamo fare, quindi, per una conoscenza ad extra. Far conoscere
questi piccoli mondi di ricerca, qualche volta anche di ricerca molto qualificata,
altre volte di ricerca che ha qualche ridondanza di tipo più divulgativo. Ma io ho
voluto, anche e soprattutto, attraverso questa conferenza stampa, stimolare le stesse
Accademie, non solo ad avere una reviviscenza, ad avere una nuova vigoria, ma anche
a far sì che la loro produzione, la loro ricerca, abbia anche ad essere comunicata,
non rimanga soltanto nell’interno del cenacolo. E sarà anche l’occasione per mostrare
come la teologia, e quindi anche queste Accademie, debbano aprirsi al mondo della
ricerca teologica che è condotta anche da laici.” Ad aprire
i lavori, domani, sarà lo stesso mons. Ravasi e, a seguire, vi saranno le relazioni
dei teologi Charles Morerod e Manlio Sodi, quindi la consegna del Premio dotato di
20 mila euro al giovane teologo, laico americano, John Mortensen, sposato con quattro
figli, autore di una tesi di dottorato alla Pontificia Università della Santa Croce
a Roma, incentrata sull’analogia di San Tommaso.