Commemorato in Cina il missionario gesuita padre Martino Martini
Il grande contributo del missionario gesuita p. Martino Martini per sostenere i riti
cinesi, per seguire la linea missionaria di p. Matteo Ricci, per la diffusione della
conoscenza del mondo cinese in Occidente e di quello occidente in Cina, sono stati
commemorati in Cina durante una conferenza accademica che ha anche ricordato i 350
anni della costruzione della cattedrale di Hang Zhou, anch’essa opera sua. Nell’occasione
- secondo le informazioni pervenute all’agenzia Fides - è stato anche sottolineato
l’attualità della figura di p. Martini. Come confermato dai cattolici presenti, la
sua eredità è “un impulso forte alla missione di oggi, perché prosegua il cammino
con il suo senso di responsabilità missionaria, il suo coraggio e la sua dedizione”.
Così la comunità cattolica di Hang Zhou, della provincia di Zhe Jiang, dove p. Martini
trascorse gran parte della sua vita missionaria, ha voluto rendergli omaggio. Sei
importanti accademici dell’Università cinese e di enti cattolici come Faith Institute
for Cultural Studies (FICS), il Guang Qi Press della diocesi di Shang Hai, hanno inoltre
presentato i loro studi sulla vita e la missione del gesuita, alla presenza del Console
Italiano presso Shang Hai. P. Martino Martini (nome in cinese Wei Kuang-guo, Jitai),
è nato a Trento, in Italia, il 20 settembre 1613, ed è morto a Hang Zhou in Cina il
6 giugno 1661. Ordinato sacerdote a Lisbona nel 1639, partì per l’Oriente insieme
a 21 confratelli gesuiti nel 1640. Dopo 8 anni arrivò in Cina passando dall’India.
Operò soprattutto a Hang Zhou, Lan Xi, Fen Shui nella provincia di Zhe Jiang, viaggiando
in gran parte del Paese. Inestimabile il suo contributo per risolvere la questione
dei riti cinesi: si è recato di persona a Roma per difenderli. Oltre che come grande
missionario, è stato qualificato anche storico, cartografo, geografo, astrologo e
matematico. Ha adottato il metodo missionario del confratello p. Matteo Ricci studiando
la lingua locale e operando per l’inculturazione della fede. Divenne Delegato delle
Missioni Superiori Cinesi dei Gesuiti. Nel 1658, costruì una chiesa a tre navate a
Hang Zhou (1659-61), di cui è stato commemorato il 350.mo anniversario. Morì appena
terminata la costruzione della chiesa. Scrisse inoltre diverse opere sulla Cina, compresa
una grammatica. La sua opera più nota è l’Atlas Sinensis (1655). (E. B.)