2010-01-24 13:04:34

Campagna italiana a sostegno dei malati di Alzheimer


"Per i malati di Alzheimer la demenza corre più del tempo. Con un SMS puoi correre al loro fianco". Questo lo slogan lanciato dalla Federazione Alzheimer Italia in occasione della campagna promossa a sostegno del servizio di aiuto telefonico dedicato ai malati e ai loro familiari. Fino al 31 gennaio si potrà sostenere l’associazione donando 2 Euro con un SMS al numero 48544. Ma a quali necessità risponde questo servizio? Claudio Cavallaro lo ha chiesto a Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione:RealAudioMP3

R. – Il progetto Pronto Alzheimer l’abbiamo iniziato nel ’93, perché ci siamo resi conto che il primo bisogno che ha la famiglia è ottenere una serie di informazioni, consulenze e sostegno. E’ un progetto che naturalmente ha dei costi, per cui abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Poi, il lancio di questa iniziativa non è solo per questo motivo, ma anche per sensibilizzare maggiormente sulla malattia di Alzheimer.
 
D. – Qual è oggi il numero dei malati di Alzheimer in Italia?
 
R. – Si parla di 600 mila, ma non sono 600 mila le persone ad avere bisogno, sono almeno due milioni, perché anche le famiglie sono 'malate'. E’ una malattia talmente complessa, talmente devastante, che fa ammalare anche la famiglia. Il nostro compito è migliorare la qualità di vita dei malati e delle famiglie, ma il secondo è quello di fare in modo che le istituzioni sanitarie, assistenziali, si prendano carico di questo problema. Non si capisce perché una malattia che colpisce così tanti italiani non debba essere considerata e non abbia servizi a sufficienza: è tutto "scaricato" sulla famiglia.
 
D. – E’ un’utopia adesso pensare all’assistenza domiciliare del malato?
 
R. – Non è che sia un’utopia, è una necessità per alcuni malati in certi momenti: avere un’assistenza domiciliare qualificata, preparata, è fondamentale. Sono importanti, però, le alternative, perché non basta l’assistenza domiciliare, perché il malato di Alzheimer per vari anni è ancora in grado di fare, di capire qualcosa, per cui è importante anche metterlo insieme ad altre persone, non chiuderlo in casa, isolarlo e abbandonarlo lì. I centri diurni servono a questo, proprio per far socializzare anche il malato. Quello che è necessario attualmente è creare una rete di servizi che li aiuti, quantomeno, a sopportare questo peso.
 
D. – In che modo si può sostenere il servizio Pronto Alzheimer?
 
R. – Si possono donare due euro, inviando un sms al 48544 e chiamando da rete fissa Telecom Italia.







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