Si è svolta ieri a Washington la Marcia per la vita, che ha visto la partecipazione
di almeno 200 mila persone, appartenenti ad associazioni o movimenti impegnati contro
l’aborto. L'evento si svolge dal 1974 ogni 22 gennaio, giorno in cui la Corte suprema
di giustizia diede il via libera alla legge che legalizzò l'interruzione di gravidanza
negli Stati Uniti. Il servizio è di Elena Molinari: La 37.ma Marcia
per la vita ha mostrato ieri quanto entusiasta sia il movimento pro-life negli Usa,
nell’anno in cui per la prima volta dalla legalizzazione dell’aborto nel ’72, la maggioranza
degli americani si dice contraria all’interruzione di gravidanza. I vari gruppi aderenti
alla manifestazione hanno marciato per le vie della capitale americana, dal Congresso
fino alla Corte suprema, dato che sperano si cristallizzi la spinta pro-life sotto
forma di una sentenza che ribalti la legalità dell’aborto. Quindi, si sono fermati
davanti alla Casa Bianca: un’altra novità di quest’anno. Tremila persone hanno, infatti,
ricevuto l’autorizzazione per pregare e cantare di fronte alla residenza di Barack
Obama, un difensore del diritto delle donne di interrompere una gravidanza. “Preghiamo
per te, presidente”, recitavano i cartelli che sostenevano, “perché tu capisca che
l’aborto è violenza verso i più deboli.