L’arcidiocesi di Miami lancia l’ “operazione Peter Pan” per salvare gli orfani di
Haiti
Vagano da soli per le vie di Port-au-Prince, senza una meta né un adulto che si occupi
di loro. Sono le migliaia di bambini della capitale haitiana, colpita dal devastante
terremoto del 12 gennaio scorso. Per questo motivo, l’arcidiocesi di Miami ha lanciato
l’operazione “Peter Pan”, una campagna con cui si cerca di trasferire negli Stati
Uniti i bambini haitiani rimasti orfani a causa del cataclisma. Si vuole anche aiutare
le piccole vittime rimaste ferite, fornendo loro un’adeguata assistenza medica, in
modo che possano presto ricongiungersi alle proprie famiglie. Come riferisce l’agenzia
Zenit, l’approvazione finale del progetto dipende ora dall’amministrazione di Barack
Obama. Il direttore delle “Caritas cattoliche”, Richard Turcotte, ha affermato che
l’idea di avviare l’operazione “Peter Pan” è nata vedendo le immagini di una bambina
morta nel terremoto. “Sappiamo che dobbiamo servire i nostri fratelli e le nostre
sorelle ad Haiti”, ha dichiarato. Turcotte ha anche segnalato che, da quando è stato
reso noto il progetto, i telefoni dell’arcidiocesi “non hanno smesso di squillare”,
soprattutto da parte dei cubani che, 50 anni fa, arrivarono negli Stati Uniti. In
effetti, la comunità cattolica di Miami, dopo il trionfo della Rivoluzione castrista,
ricevette circa 14.000 bambini provenienti da Cuba, con un progetto simile all’operazione
“Peter Pan”. “La bontà degli estranei è ciò che ti aiuta ad andare avanti”, ha detto
al quotidiano New Herald la cubana Eloìsa Echazábal, arrivata in Florida quando aveva
13 anni. Riferendosi ai bambini haitiani, la donna ha poi aggiunto che non si può
restare indifferenti, poiché stanno nella stessa situazione dei cubani molti anni
fa. (F.C.)