2010-01-23 15:34:19

I vescovi messicani: no alle unioni omosessuali


Quando si oppone alle unioni omosessuali, la Chiesa non viola la laicità dello Stato. Lo hanno spiegato i vescovi messicani martedì scorso, durante una conferenza stampa di presentazione di un comunicato ufficiale della Conferenza episcopale del Paese. Di fronte all’approvazione di una legge che permette il matrimonio tra omosessuali e l’adozione di minori da parte di persone dello stesso sesso, la Chiesa del Messico ha espresso tutta la sua contrarietà ed è stata accusata dai promotori del provvedimento di ingerenza nelle questioni politiche. Ma i presuli messicani, come riferisce l’agenzia Zenit, hanno risposto dichiarando che “il magistero della Chiesa ha l’intenzione di offrire il proprio contributo alla formazione della coscienza non solo dei credenti, ma anche di tutti coloro che cercano la verità e vogliono ascoltare argomentazioni provenienti dalla fede e dalla ragione”. “La fede – hanno sottolineato i vescovi nel comunicato – non è ostacolo alla libertà ed alla scienza, né un insieme di pregiudizi che viziano la comprensione oggettiva della realtà. Di fronte all’atteggiamento che tende a sostituire la verità con consensi fragili e facili da manipolare, la fede cristiana apporta un contributo nella verità etico-filosofica e propone prospettive morali in cui la ragione umana può ricercare e trovare soluzioni possibili”. Nella conferenza stampa seguita alla lettura del testo, mons. Aguiar Retes, arcivescovo di Tlanepantla e presidente della Conferenza episcopale messicana, accompagnato dagli arcivescovi di Morelia, mons. Alberto Suárez Inda e di León, mons. José Guadalupe Martín Rábago, ha precisato che “la Chiesa cattolica non viola lo Stato laico né vuole farlo, né demonizza l’omosessualità o è omofobica”. “La Chiesa – ha aggiunto il presule – vuole uno Stato laico che garantisca le condizioni di libertà per tutti, indipendentemente dalle caratteristiche di ogni persona”. (F.C.)







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