Filippine: i vescovi difendono la vita e la famiglia in vista delle prossime elezioni
“Non è moralmente accettabile dare il voto a quei candidati che promuovono l’aborto,
l’eutanasia e l’utilizzo del preservativo”. Così si è espresso padre Melvin Castro,
segretario della Commissione episcopale filippina per la famiglia e la vita. In vista
delle elezioni di quest’anno, i vescovi delle Filippine hanno invitato la popolazione
a votare per i politici che difendono la famiglia e si battono per la vita. A tale
scopo è stato pubblicato il “Catechismo sulla famiglia e la vita per le elezioni 2010”,
frutto dell’incontro nazionale della Commissione famiglia e vita della Conferenza
episcopale filippina avvenuto il 30 novembre scorso. “Il catechismo – ha affermato
padre Castro – è stato realizzato per i fedeli cattolici ed ha l’obiettivo di aiutarli
nella scelta del voto”. Nelle Filippine, da quattro anni è in corso il dibattito sulla
Reproductive Health. Nonostante l’appoggio dell’Onu, la legge, come riferisce l’agenzia
AsiaNews, non ha mai raggiunto il quorum necessario per l’approvazione. Questo a causa
della strenua opposizione dei parlamentari cattolici e del presidente Gloria Arroyo,
che da sempre è contraria a politiche di pianificazione familiare e all’aborto. La
proposta normativa vorrebbe impedire alle coppie di avere più di due figli, pena il
pagamento di una sanzione e, in alcuni casi, il carcere. La legge promuove inoltre
la sterilizzazione volontaria e sponsorizza la diffusione, in tutte le scuole e luoghi
pubblici, degli anticoncezionali. La Chiesa e le associazioni cattoliche pro-life,
invece, sostengono il Natural Family Programme, che mira a diffondere tra la popolazione
una cultura di responsabilità ed amore basata sui valori cristiani. Secondo un recente
studio, la stragrande maggioranza dei filippini sarebbe a favore della pianificazione
familiare. I vescovi, però, hanno contestato i dati, definendoli parziali e fuorvianti
ed hanno accusato i politici di voler tenere il tema della salute riproduttiva fuori
dal dibattito elettorale. (F.C.)