2010-01-22 15:15:48

Venezia: la Chiesa difende la famiglia fondata sul matrimonio


La “famiglia anagrafica” non equivale alla “famiglia fondata sul matrimonio”. Lo dice in una nota il Patriarcato di Venezia, commentando una recente delibera del Consiglio comunale della città lagunare. Come riporta l’agenzia Sir, nel nuovo regolamento per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, il Comune ha inserito tra i beneficiari del punteggio necessario ad ottenere la casa le “famiglie anagrafiche”, ovvero i nuclei formati da “persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune”. La Chiesa veneziana ha espresso “il proprio disagio e la propria contrarietà” ed ha denunciato il provvedimento, poiché “pone sullo stesso piano la famiglia fondata sul matrimonio”, che è “una realtà oggettiva sussistente in una unione pubblica tra un uomo e una donna, il cui significato intrinseco è dato dalla sua capacità di generare, promuovere e proteggere la vita, e la cosiddetta ‘famiglia anagrafica’, una realtà cioè affatto diversa”. La delibera comunale, secondo il Patriarcato di Venezia, introduce “nelle politiche abitative una previsione normativa che oggettivamente discrimina le famiglie fondate sul matrimonio”. La nota della diocesi ricorda come, in base alla Costituzione, non si possono “trattare in modo eguale situazioni oggettivamente diverse”. “Il Consiglio comunale di Venezia – si conclude – non tiene in considerazione la responsabilità che un uomo e una donna, con il matrimonio, si assumono pubblicamente e sottovaluta il senso della famiglia come fattore di progresso, risorsa e capitale umano e sociale”. (F.C.)







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