Il viaggio di Maria Voce in Asia: l'incontro con i buddisti della Rissho Kosei-kai
Prosegue nel continente asiatico il viaggio della presidente del Movimento dei Focolari,
Maria Voce. Corea, Giappone, Filippine e Thailandia le tappe previste per incontrare
le comunità locali del Movimento, ma anche per proseguire il dialogo interreligioso
avviato in Asia, in particolare con i buddisti. Di rilievo l’incontro che si è svolto
nei giorni scorsi a Tokyo, in Giappone, dove Maria Voce ha parlato a oltre 3000 appartenenti
all’associazione di rinnovamento buddista Rissho Kosei-kai. Già in precedenza, nel
1981, Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, aveva potuto comunicare la sua esperienza
spirituale a migliaia di membri della Rissho Kosei-kai. Ma quali punti in comune tra
la sua vita cristiana e la Rissho Kosei-kai, l’avevano portata lì e quale fu la reazione
dei buddisti? Adriana Masotti lo ha chiesto a Christina Lee, co-responsabile
del Centro per il dialogo interreligioso del Movimento dei Focolari:
R. – Chiara
Lubich e Nikkyo Niwano si erano incontrati due anni prima, nel 1979,
a Roma. Il carisma di Chiara, la spiritualità del Movimento dei Focolari punta soprattutto
all’unità, a portare un contributo alla preghiera di Gesù “che tutti siano uno”. Nikkyo
Niwano, un buddista convinto che tutti gli uomini siano chiamati a salire sull’Unico
Veicolo – questa è un’espressione buddista cioè, chiamati ad un’unica verità, che
tutti siamo corpi diversi, ma un unico cuore -, lui ha trovato in Chiara una risonanza
particolare, si sono trovati subito in sintonia. Allora, da lì è nata una stima reciproca
molto profonda e quando Chiara è venuta a Tokyo, due anni dopo, è stata invitata al
loro centro. Un’altra cosa interessante è che questi buddisti vogliono vivere il buddismo
nella società giapponese di oggi, e che sottolineano molto la volontà di vivere la
compassione. Quindi, siccome la nostra spiritualità è centrata sull’amore evangelico,
anche in questo ci siamo trovati molto vicini, soprattutto nell’esperienza di vivere
l’amore, la compassione nella vita di ogni giorno.
D.
– Nacque da allora una forte amicizia tra il Movimento dei Focolari e la Rissho Kosei-kai,
che con gli anni si è approfondita. Quali le conseguenze di questo rapporto e in che
modo si concretizza oggi la collaborazione tra queste due realtà?
R.
– Quello che è scaturito da questi 30 anni forse lo esprime bene un messaggio che
l’attuale presidente, Nichiko Niwano, aveva inviato in occasione di un anniversario
del Movimento dei Focolari; nel messaggio è detto più o meno così: “Ovunque siamo
andati, ci siamo trovati accolti come in una famiglia. Quando vedo il sorriso dei
Focolarini, che riscalda il cuore, ricordo il sorriso dei membri della Rissho
Kosei-kai che fa sentire subito fratelli e sorelle. E’ un legame, quindi, che non
può interrompersi, ma che dev’essere eterno”: ha usato proprio questa espressione.
Mi torna alla mente un’espressione di Giovanni Paolo II ad Assisi,– non ricordo le
parole esatte - che davanti alle personalità di varie Chiese cristiane e anche di
varie religioni diceva: “Questo è un pellegrinaggio che facciamo insieme, camminiamo
insieme, accompagnandoci gli uni gli altri, verso la meta che Dio ha stabilito”. Questo
mi sembra che sia veramente il dialogo che stiamo vivendo, anzi più che un dialogo
loro – i nostri buddisti – sentono di diventare sempre più una famiglia nella quale
c’è tanta fiducia reciproca, tanto amore reciproco e mi viene di pensare: veramente
ci accompagniamo, in questo pellegrinaggio, verso l’Amore, verso Dio.
D.
– Nei giorni scorsi c’è stata in Giappone la visita dell’attuale presidente dei Focolari,
Maria Voce, che nel suo intervento di fronte a oltre 3000 membri della Rissho Kosei-kai
ha guardato al futuro, a come proseguire nel comune impegno. Qual è la linea indicata
da Maria Voce?
R. – Non è che c’è una linea nuova:
è stato un momento che ha confermato e rinnovato tutto quello che avevamo vissuto
nei precedenti 30 anni: una promessa reciproca, quasi un patto reciproco di andare
avanti, più uniti. Anche il presidente della Rissho Kosei-kai ha detto: “Voi che avete
l’amore, l’unità come punto centrale della vostra spiritualità, e noi buddisti che
abbiamo questa compassione e poi il concetto dell’Unico Veicolo, se ci mettiamo insieme
sarà un grande contributo per il mondo intero.
D.
– In un mondo in cui le differenze vengono esasperate, in cui sembra prevalere lo
scontro tra culture, religioni, idee politiche diverse, cosa può dire alla Chiesa
e al mondo, questa esperienza di dialogo e di amicizia fra culture e religioni così
diverse come lo sono il cristianesimo e il buddismo?
R.
– Direi che è proprio una grande speranza, una grande fiducia in quello che può nascere,
soprattutto se, da parte di noi cristiani, mettiamo l’amore evangelico come base in
tutte le attività, in ogni forma di dialogo e di collaborazione che abbiamo. Quindi
è qualcosa che può dare coraggio e speranza a tutto il mondo e dimostrare che le differenze
tra le religioni, se affrontate con l’amore, possono diventare invece una potenza,
una grande opportunità.