Il Papa nomina una laica nuovo sottosegretario del Pontificio Consiglio Giustizia
e Pace
Il Papa ha nominato sotto-segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della
Pace la dott.ssa Flaminia Giovanelli, finora aiutante di Studio nel dicastero. La
dott. Giovanelli è nata a Roma il 24 maggio 1948: ha ottenuto la laurea in Scienze
politiche all’Università romana della Sapienza e i diplomi in Scienze religiose alla
Pontificia Università Gregoriana e in Biblioteconomia presso la Biblioteca Apostolica
Vaticana. Lavora a Giustizia e Pace dal 1974. Conosce e parla correttamente francese,
spagnolo e inglese. E’ esperta sulle politiche di sviluppo e del lavoro dell’Organizzazione
Mondiale del Lavoro, del Consiglio d’Europa, dell’Unione Europea dell’ECOSOC e dell’Economic
Commission for Europe delle Nazioni Unite; punto di contatto del dicastero con le
Conferenze Episcopali europee, le Commissioni Episcopali sociali, le Commissioni nazionali
“Giustizia e Pace” d’Europa e la Comece (Commissioni degli Episcopati della Comunità
Europea). Dal 2006 è membro del Joint Working Group tra Chiesa cattolica e il Consiglio
Ecumenico delle Chiese. “La dottoressa Giovanelli – ricorda un comunicato di Giustizia
e Pace - è la prima donna a ricoprire l’ufficio di sotto-segretario del Pontificio
Consiglio della Giustizia e della Pace. Prima di lei la laica australiana Rosemary
Goldie aveva ricoperto, dal 1966 al 1976, lo stesso incarico nel Pontificio Consiglio
per i Laici. Una religiosa, suor Rosanna Enrica delle Figlie di Maria Ausiliatrice,
è l’attuale sotto-segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata
e le Società di Vita Apostolica. La nomina della dottoressa Giovanelli conferma la
grande fiducia riposta dalla Chiesa e dal Santo Padre Benedetto XVI nella donna. Già
il venerabile Papa Giovanni Paolo II aveva sottolineato la necessità di una «partecipazione
più ampia e significativa delle donne nella vita della Chiesa e nello sviluppo della
società» (Esortazione apostolica Christifideles laici, 2)”. Sergio Centofanti
ha chiesto alla dott.ssa Flaminia Giovanelli come abbia accolto questa importante
nomina:
R. – Ovviamente
con gioia, con gratitudine soprattutto verso il Santo Padre e verso tutti i miei superiori
passati ed attuali, e poi certamente – man mano che prendo più coscienza – con un
minimo di trepidazione.
D. – Lei è l’unica laica
che occupa un ruolo del genere in Vaticano: sta crescendo, dunque, il ruolo della
donna nella Chiesa...
R. – Sta crescendo, forse,
in modo visibile potrei dire, ma c’è sempre stato e chiunque conosca la vita della
Chiesa e i meccanismi anche istituzionali sa che la donna ha sempre avuto un ruolo
molto importante. Ora cresce in modo visibile, direi.
D.
– Qual è la sua esperienza al dicastero?
R. – E’
un’esperienza molto ricca e molto molto soddisfacente, nel senso che anche da giovane,
da ragazza non avrei mai pensato di poter avere tanta soddisfazione nel lavoro ...
ed un lavoro che è più di un lavoro, più di una attività lavorativa: è diventata una
specie di vocazione. Questo lo dico spesso ai gruppi che vengono qui a visitarci,
molto numerosi, ed anche ai miei giovani colleghi: io non credo che ci sia un lavoro
altrettanto appassionante come quello che abbiamo qui, in cui abbiamo veramente il
polso delle gioie e delle sofferenze di tutto il mondo, minuto per minuto. E’ veramente
una ricchezza enorme quella che si può avere da questo punto di osservazione.
D.
– Siamo all’inizio del nuovo anno: quali le sfide della Chiesa per la pace e per la
giustizia nel mondo?
R. – Devo dire che se c’è una
cosa che mi sta particolarmente a cuore è il grande problema che vivono i cristiani
in Medio Oriente, in Terra Santa ed anche in Oriente: è la questione della libertà
religiosa, un tema importantissimo, soprattutto perché – come diceva Papa Giovanni
Paolo II – il rispetto per la libertà religiosa è veramente la cartina di tornasole
per quelli che sono i regimi e i governi nel mondo. E poi certamente siamo di fronte
alle catastrofi e alle sofferenze di tutti i giorni, pensiamo in questo periodo al
popolo di Haiti. C’è poi anche la sfida dell’ecumenismo - nella quale sono in parte
implicata - e che è molto, molto importante ai nostri occhi.
D.
– Quali saranno le prossime iniziative del dicastero?
R.
– Presumibilmente saranno delle iniziative che punteranno all’approfondimento e alla
diffusione soprattutto della Caritas in Veritate, che sarà la nostra guida quest'anno
così come negli anni futuri.