2010-01-21 15:36:18

Filippine: la Chiesa critica la candidatura del Partito gay alle elezioni di maggio


La Chiesa filippina critica la decisione della Corte suprema di reintegrare il 12 gennaio scorso il Partito per i diritti di gay e lesbiche (Ang Ladlad) nelle liste elettorali. Ciò dopo l’esclusione proposta in novembre dalla Commissione elettorale (Coemelec). “Non è bene che vi siano separate categorie di diritti per i gay – afferma padre Melvin Castro responsabile della Commissione Famiglia e vita per la Conferenza episcopale filippina - tutte le leggi sono intese per uomini e donne, quindi anche per gay e lesbiche”. “Vi sono invece altre minoranze emarginate dalla società – aggiunge - quali indigeni e pescatori, che avrebbero più diritto a una loro rappresentanza in parlamento”. Per il vescovo - riferisce l'agenzia AsiaNews - la presenza in parlamento del partito gay potrebbe portare alla legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso e all’anarchia sessuale, distruggendo i valori della famiglia. “La costituzione prevede la possibilità di candidarsi nelle liste elettorali per i gruppi che rappresentano settori discriminati dalla società – afferma Adriana R. Motemayor, docente di legge dell’Università cattolica di Santo Tomas di Manila – ma è la Corte suprema che sceglie i criteri per definire quali settori della società sono marginalizzati”. Secondo la docente per garantire una rappresentanza politica alla Ang Ladlad la Corte deve motivare le ragioni che rendono gli omossessuali un settore emarginato. La Corte deve anche spiegare le implicazioni legali, religiose, sociali e politiche e gli eventuali benefici che il partito porterebbe alla società. Lo scorso 11 novembre la Commisione elettorale (Comelec) ha escluso l’Ang Ladlad dai partiti in lista per le elezioni di maggio 2010. Ciò per il rischio di offesa ai principi religiosi di cristiani e musulmani filippini e per non aver dimostrato di avere risorse sufficienti per portare avanti la campagna elettorale su scala nazionale. Il documento è stato preparato da padre Nicodemo Ferrer sacerdote della diocesi di Pangasinan, Lucenito Tagle ex presidente del Concilio pastorale per i laici e dall’imam musulmano Elias Yosuph. “Noi non vogliamo condannare gli omosessuali – afferma padre Nicodemo Ferrer – ma non possiamo compromettere il futuro di molte persone, soprattutto quello dei giovani”. “Gli omossesuali – aggiunge – cercano un modo per separare se stessi dal resto della società”. (R.P.)







All the contents on this site are copyrighted ©.