Impegno comune di ebrei e cattolici in difesa del Creato
L’impegno comune di cattolici ed ebrei in difesa del Creato, secondo gli insegnamenti
della Bibbia, è stato ribadito dal comunicato finale della Commissione per il Dialogo
ebraico-cattolico, pubblicato oggi a conclusione del suo nono incontro, svoltosi in
questi giorni a Roma sul tema dell’ambiente. La nota congiunta, dopo aver ricordato
l’evento storico della visita di Benedetto XVI alla Sinagoga di Roma, ha sottolineato
l’urgenza di “riconoscere la dimensione trascendente della Creazione”, elemento “fondamentale
per garantire uno sviluppo sostenibile e un progresso eticamente responsabile”. Il
comunicato sottolinea che l’attuale grave crisi ecologica è “il prodotto di uno sfruttamento
tecnologico e materiale sfrenato”; ribadisce i limiti del potere della scienza e della
sua pretesa di assolutezza, affermando che “non tutto ciò che è tecnicamente possibile
è moralmente accettabile”: la mancanza di questa coscienza conduce a “conseguenze
distruttive per l’umanità e l’ambiente”. In contrasto con certi movimenti ambientalisti
laici si ribadisce che Dio pone l’uomo al vertice del Creato affidandogli il compito
di custodirlo in una dimensione di rispetto e di solidarietà verso i poveri e i deboli.
La Commissione esorta infine gli Stati ad agire in stretta collaborazione con i leader
religiosi per promuovere “un’autentica etica ambientale”, “condizione essenziale per
la pace nel mondo”.