Fondazione Migrantes: in Italia il cammino con gli immigrati è un esercizio di ecumenismo
“La settimana di preghiera per l’unità dei cristiani diventa un momento importante
per far incontrare il cammino ecumenico con il cammino degli immigrati”. Lo afferma
mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes. “L’immigrazione
in Italia ha portato anche ad incontrare l’esperienza di fede di cristiani provenienti
da oltre 190 Paesi del mondo”. Degli oltre 4 milioni di immigrati, - riferisce l'agenzia
Sir - 2.011.000 sono cristiani, di cui 1.105.000 (28,4%) ortodossi, soprattutto provenienti
dalla Romania, 739.000 cattolici (19%), 121.000 protestanti (3,1%) e 46.000 (1,2%)
altri cristiani. In 12 regioni d’Italia il numero degli immigrati di fede e di tradizione
cristiana sono la maggioranza, con percentuali che raggiungono il 67% nel Lazio e
l’80% in Sardegna. Le regioni in cui i fratelli ortodossi sono percentualmente più
presenti sono, con oltre il 30%, la Calabria, la Basilicata, la Campania, il Friuli,
il Lazio, il Molise, il Piemonte, Umbria e Veneto. Questa dispersione territoriale
dipende in larga misura dall’insediamento di due collettività numerose a maggioranza
ortodossa: rumena e ucraina. I cattolici sono la metà del totale dei cristiani in
Sardegna, il 30% in Liguria e oltre il 20% in Lombardia, nel Lazio e nel Molise. “La
settimana ecumenica – continua mons. Perego -, nelle nostre comunità può diventare
un’occasione ulteriore per momenti di preghiera e di incontro che aiutino una comunità
a valorizzare la ricchezza di presenze cristiane, nella consapevolezza di costruire
insieme, anche nella parrocchia oltre che nella città, una comunione e un’unità, superando
divisioni ed esclusioni”. La settimana di preghiera – ricorda il direttore di Migrantes
- aiuta anche a “respirare come cristiani ‘a due polmoni’ – come amava dire Giovanni
Paolo II – con l’incontro tra la tradizione cristiana orientale – di cui sono ricchi
soprattutto gli immigrati provenienti dall’Est europeo – e la tradizione cristiana
occidentale. Al tempo stesso, come hanno sottolineato i due recenti Sinodi africano
e mediorientale, la settimana ecumenica è un invito come cristiani a coniugare la
fede con la carità e la giustizia, con la pace nella preghiera comune con fratelli
cristiani che provengono da Paesi segnati dalla fame, dall’ingiustizia e dalla guerra”.
(R.P.)