Egitto: Mubarak invita alla concordia. Proteste nel mondo contro le persecuzioni dei
copti
Un appello alla concordia per evitare divisioni e discordie nel Paese. Lo ha lanciato
il presidente egiziano Hosni Mubarak, come riferisce “L’Osservatore Romano”. “Siamo
un solo popolo. Non siamo fanatici, siamo tutti figli di questa terra – ha dichiarato
il presidente – e non c’è differenza tra musulmani, cristiani ed ebrei”. Le parole
di Mubarak si riferiscono ai fatti del 7 gennaio scorso a Nagaa Hamadi, la città egiziana
dove sono stati uccisi alcuni cristiani copti usciti dalla messa di Natale. Intanto,
gli Stati Uniti hanno espresso profonda preoccupazione per gli arresti, in Egitto,
di alcuni manifestanti che hanno espresso la loro solidarietà alla comunità copta.
Washington ha lanciato un appello al Governo egiziano invitandolo a rispettare i diritti
di tutti coloro che esprimono pacificamente le proprie opinioni politiche. Numerose
manifestazioni in favore dei cristiani copti si sono svolte e si svolgeranno ancora
in tutto il mondo. A Tampa, in Florida, il reverendo Moussa Saleh, della chiesa copta
ortodossa, ha guidato la protesta contro la secolare persecuzione della comunità copta
egiziana. “Chiediamo a gran voce alle autorità – ha affermato – di fermare ciò che
sta succedendo ai cristiani in Egitto”. Dopo il tragico eccidio di Nagaa Hamadi, la
polizia ha arrestato tre persone, ma secondo i copti del luogo i veri artefici del
crimine resteranno impuniti o saranno condannati, come spesso accade, a pene lievi.
Secondo il giornale “The Free Copts”, recentemente vi sono state numerose segnalazioni
di decine di attacchi da parte di musulmani contro abitazioni ed attività commerciali
di cristiani verificatisi anche in presenza delle forze dell’ordine. Per di più, autorevoli
fonti riferiscono che decine di cristiani sono stati ingiustamente presi in custodia
da parte del Governo nei giorni successivi all’attacco del 7 gennaio. (F.C.)