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le vittime
Elezioni in Ucraina, Yanukovich in testa ma il ballottaggio resta aperto In
Ucraina, l’ex presidente filorusso Yanukovich è in vantaggio di 11 punti percentuali
sulla premier Tymoshenko. Il ballottaggio del 7 febbraio si profila così incerto.
Intanto l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa ha promosso
il primo turno elettorale, perché ha rispettato gli standard democratici internazionali.
Ma lo scenario politico nel Paese può dirsi caratterizzato sempre dagli stessi nomi?
Eugenio Bonanata lo ha chiesto a Vittorio Strada, docente di Lingua
e letteratura russa all'Università Ca' Foscari di Venezia:
R. - L’impressione
che tutto sia rimasto tale e quale mi sembra sbagliata soprattutto per la comparsa
di un terzo personaggio, questo uomo d’affari, Serghei Tigipko, dal cui orientamento
dipende ora il ballottaggio. D. – Proprio Tigipko ha chiesto
elezioni parlamentari anticipate. Coma valutare questa sua presa di posizione? R.
– E’ una richiesta, secondo me, legittima perché tra il parlamento e il nuovo presidente,
quale esso sia, ci potrebbe essere una forte distanza, ammesso che Yanukovic vinca.
Quindi in queste trattative certamente - segrete o palesi che siano – che si svolgeranno
in questi settimane prima del ballottaggio, ci sarà una forte pressione da parte di
Mosca, naturalmente, e ci saranno delle contrattazioni fra le varie forze. Tutto questo
dimostra che i giochi sono aperti e che quindi in un certo senso in Ucraina c’è una
vera democrazia politica. D. – La scelta è sempre fra Occidente
ed Oriente e quindi la Russia? R. – Certamente e non solo perché
c’è la parte orientale dell’Ucraina più legata a Mosca che non la parte occidentale;
ma anche perché oggettivamente l’Ucraina non può ignorare dal punto di vista economico
e politico e geopolitico la vicina potente che è la Russia. Quale che sia il potere
che si affermerà, deve avere dei rapporti di collaborazione. Questo anche se si orienterà
verso Occidente. Non potrà certo ignorare l’Oriente - questo è chiaro – evidentemente
servirà una politica equilibrata. L’importante è che l’Occidente capisca questa situazione
e che l’Europa riconosca nell’Ucraina una sua parte essenziale. C’è poi il problema
della Nato: questo per il momento non si pone. Yanukovich è certamente contrario al
cento per cento, mentre la Tymoshenko è più possibilista.