2010-01-19 12:27:43

Il Papa in Sinagoga. Mons. Paglia: ebrei e cristiani chiamati a comunicare insieme la presenza di Dio tra gli uomini


La visita di Benedetto XVI alla Sinagoga di Roma è stata definita unanimemente come un evento storico. Ma quale eredità lascerà questo avvenimento sulla via del dialogo tra ebrei e cattolici? Alessandro Gisotti lo ha chiesto a mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni-Narni-Amelia e già presidente della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo della Conferenza episcopale italiana:RealAudioMP3

R. - Io credo che resti un ulteriore passo nell’incontro tra gli ebrei e cristiani. Anzi, vorrei dire che non si è solo confermato un rapporto, ma il Papa e il rabbino Di Segni hanno già iniziato a camminare insieme e lo hanno fatto quando hanno commentato le Scritture: Di Segni ha commentato i passi sulla fraternità e Papa Benedetto XVI le prime parole dei Comandamenti. E’ proprio questa, secondo me, una novità straordinaria dell’incontro avvenuto nella Sinagoga.

 
D. - Al di là delle difficoltà, si è soprattutto voluto sottolineare, e da tutti, il patrimonio comune…

 
R. - Non c’è dubbio. L’uno e l’altro hanno ripetuto che ovviamente le differenze ci sono e del resto siamo due religioni differenti, ma è tanto anche il patrimonio che ci unisce. Non c’è dubbio che ebrei e cristiani debbano ripetere la priorità della comunicazione del primato di Dio nella vita degli uomini ed è anche singolare che sia stato ricordato anche l’altro popolo, quello islamico, che è chiamato a testimoniare la presenza di Dio nella vita degli uomini come misericordia, come perdono, come primato dello spirituale.

 
D. - Cosa fare insieme? È una domanda che è stata in un qualche modo riproposta dal rabbino Di Segni e dal Papa e ora, davvero con nuovo slancio, si cerca di pensare a cosa costruire insieme…

 
R. - Io direi istintivamente che dobbiamo continuare ad incontrarci così: ovunque nel mondo, dove ci sono ebrei e cristiani: perché gli uomini vivano in pace e non nel conflitto, perché riscoprano la fraternità e non l’odio. Sappiamo che ogni omicidio è sempre un fratricidio. Ecco perché io credo che ci sia chiesto di continuare in quei passi che hanno segnato l'inizio del rapporto.







All the contents on this site are copyrighted ©.