Haiti: proseguono i tentativi di salvare i superstiti del sisma. Drammatica la situazione
dei bambini
E’ una corsa contro il tempo quella dei soccorritori che ad Haiti tentano ancora di
salvare persone rimaste intrappolate sotto le macerie dopo il terremoto di domenica
scorsa. E mentre iniziano ad essere distribuiti i primi aiuti stoccati da giorni all’aeroporto
di Port au Prince, la comunità internazionale si mobilita. Monica Uriel: E ora, per una
testimonianza sulle condizioni degli sfollati a Port au Prince, dei loro bisogni e
degli aiuti che stanno lentamente arrivando, sentiamo Fiammetta Cappellini cooperante
dell’AVSI che sta lavorando nella zona. L’intervista è di Gabriella Ceraso:
L’emergenza
maggiore, a questo punto, resta quella sanitaria. Sono migliaia, infatti, le persone
da curare, con un solo ospedale rimasto in piedi dopo il terremoto. Importante il
ruolo svolto dagli operatori sanitari di Medici Senza Frontiere, che hanno organizzato
un ospedale da campo a Port Au Prince, dopo che la loro sede è crollata in seguito
alla prima scossa di terremoto. Claudio Cavallaro ha raccolto la testimonianza di
Kostas Moschochoritis, direttore generale di MSF Italia.
E a preoccupare
la comunità internazionale è anche la condizione dei bambini; sarebbero più di due
milioni quelli colpiti dal sisma di Haiti: morti, feriti o rimasti orfani. Intanto,
si diffonde per loro anche l'allarme malattie. Ascoltiamo, al microfono di Linda Giannattasio,
Valerio Neri, direttore generale di “Save The Children – Italia”.
Anche il patriarcato
ecumenico di Costantinopoli si unisce agli appelli alla solidarietà e alla preghiera
per Haiti. In un messaggio, il Patriarca Bartolomeo, ha espresso profondo dolore nell'apprendere
della spaventosa catastrofe rivolgendo "un pressante appello perché sia assicurato
alla popolazione un urgente ed effettivo sostegno”.