2010-01-18 16:13:19

Nuovi dati ufficiali sulla presenza cristiana in Terra Santa


È diventata ormai una consuetudine. In prossimità delle festività natalizie l'Ufficio israeliano di statistica pubblica i dati sui cristiani in Israele. Un'occasione per fare il punto su una presenza fragile e alle prese con numerosi problemi di carattere economico e sociale. Le statistiche dicono che al 2009 i cristiani in Israele sarebbero 154 mila, pari al 2,1% della popolazione (7 milioni e mezzo di abitanti). La cifra non include i cristiani palestinesi che vivono nei Territori, ma considera coloro che risiedono a Gerusalemme Est. L'81% di questi cristiani con cittadinanza israeliana è di lingua e cultura araba. Il restante 19% (circa 30 mila persone) è costituito da immigrati dai Paesi dell'ex Unione Sovietica, ufficialmente registrati come cristiani, ma anche dalla minuscola comunità di cattolici ebreofoni radunati in quattro comunità nel Paese. Accanto a questa fetta di cristiani «non arabi» che vive stabilmente in Israele, vanno considerati i circa 300 mila immigrati dall'ex-Urss non ebrei inclusi in una speciale categoria definita «senza confessione». Molti di questi immigrati frequentano in maniera continuativa le parrocchie, specialmente quelle ortodosse. La gran parte dei cristiani (86%) vive in città e il 70% circa in Galilea, nel nord del Paese. Nazaret è oggi la capitale cristiana d'Israele, con 20.100 fedeli. Seguono Haifa (14.100), Gerusalemme (12.800) e Shefaram (9.100). Le statistiche dell'Ufficio governativo, prendendo in esame solo i cittadini israeliani, sottovalutano, di fatto, la presenza cristiana nel Paese. Ai 154 mila cristiani censiti, vanno infatti aggiunte le molte decine di lavoratori immigrati provenienti principalmente dalle Filippine, dall'Africa e dalla Romania. Ma anche i sacerdoti, i religiosi e le suore con passaporto non israeliano appartenenti alle varie Chiese e congregazioni religiose. (T.C.)







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