El Salvador: Chiesa soddisfatta per la richiesta di perdono del presidente Funes
“Sono rimasto molto colpito dalla richiesta di perdono fatta dal presidente Mauricio
Funes”. Così, ieri, al termine della Messa l’arcivescovo di El Salvador mons. José
Luis Escobar, ha commentato il gesto del governante che a nome dello Stato ha chiesto
perdono per tutti i crimini che in passato, nel corso della lunga e tragica guerra
interna, sono stati perpetrati contro il popolo salvadoregno e la Chiesa cattolica.
Il presidente Funes tra l’altro ha detto che ritiene che anche i militari dovrebbero
compiere un gesto simile nei confronti del popolo. Quello del presidente della Repubblica,
a giudizio dell’arcivescovo, “è un buon esempio, un buon passo in avanti”, che aiuta
alla riconciliazione. Il presule, che nel suo abituale incontro domenicale con i giornalisti
era accompagnato dal nunzio apostolico mons. Luigi Pezzuto, ha rilevato anche che
il messaggio del presidente in occasione del 18.mo anniversario degli Accordi di pace
“dà molte speranze poiché chiama a dare inizio ad un tempo nuovo, lasciando da parte
le lotte interne, l’antagonismo e l’odio per vivere un’epoca in cui regni l’amore,
l’unità, la pace e la compressione reciproca”. Mauricio Funes, sabato scorso, aveva
presieduto una solenne celebrazione del 18.mo anniversario del Trattato che mise fine
ad una decennale guerra civile, che ha lasciato sul campo migliaia di vittime ed enorme
devastazioni materiali. Tra i morti tutti ricordano l’assassinio dell’arcivescovo
della capitale, mons. Oscar Arnulfo Romeo, e dei 6 gesuiti insieme con due donne,
loro collaboratrici domestiche. In passato, altri governanti, si erano rifiutati di
chiedere perdono per questi crimini e perciò il gesto di Funes è stato accolto con
grande sollievo e soddisfazione, poiché dimostra che alla fine è possibile riconoscere
gli errori e dunque, dalla verità, tracciare le vie della riconciliazione. Con riferimento
alla richiesta che ora siano anche le Forze armate a compiere un gesto simile a quello
di Funes mons. Escobar si è dichiarato d’accordo, ricordando che una tale richiesta
di perdono, da parte della guerriglia del “Fronte Farabundo Martì”, opposta all’Esercito,
è stata già fatta, prima di quella dello Stato. Infine, l’arcivescovo di San Salvador,
ha salutato come positiva la promessa del presidente Funes di fare di tutto per adempiere
ad un accordo del Trattato di pace che ha stabilto la somma di 13 milioni di dollari
da distribuire tra gli ex combattenti rimasti mutilati nel corso del conflitto. Tra
l’altro la settimana scorsa un gruppo di queste persone si era impadronito per alcune
ore della cattedrale metropolitana per richiamare l’attenzione dell’autorità sulle
loro precarie condizioni di vita e per protestare perché diversi governi, in quasi
20 anni di pace, si sono sempre rifiutati di adempiere agli accordi sugli ex combattenti.
(A cura di Luis Badilla)