2010-01-18 16:06:57

Afghanistan. Padre Moretti: torna la paura a Kabul ma la Chiesa continua la sua opera


"Siamo in una situazione di incertezza e precarietà che impedisce lo svolgersi normale della vita". E' la testimonianza resa all’agenzia Fides da padre Giuseppe Moretti, Superiore della Missio sui iuris in Afghanistan, commentando gli attentati kamikaze compiuti oggi a Kabul dai talebani. "Viviamo fra alti e bassi, a seconda dei warning che vengono diffusi.- ha detto. Ieri, ad esempio, alla Messa domenicale celebrata nell’ambasciata italiana, i membri della comunità cattolica internazionale che risiedono a Kabul gremivano la chiesa. Oggi è tornata la paura e molti preferiscono non uscire di casa”. Il Superiore aggiunge: “Vi sono segni di speranza che vogliamo diventino presto una certezza per il popolo afgano. Il Paese ha bisogno di strumenti e vie che esplorino una soluzione politica e diplomatica, non solo militare, nel complesso scenario afgano”. Padre Moretti sottolinea che “occorre restituire il protagonismo alla società civile e operare per costruire i veri fondamenti della democrazia: scuole, ospedali, lavoro, salari equi. Se l’analfabetismo è molto diffuso, se l’assistenza sanitaria è privilegio di pochi, se i salari sono bassi, come è possibile stabilizzare e pacificare un Paese? Da tempo ribadiamo che la comunità internazionale dovrebbe incentivare l’impegno sociale in Afghanistan, per alienare agli estremisti le simpatie della popolazione. La Chiesa, nel suo piccolo, fa la sua parte: abbiamo costruito la ‘Scuola di pace’ in un villaggio alla periferia di Kabul dove oltre 850 ragazzi ricevono un’istruzione. Il lavoro delle Missionarie della Carità con gli orfani, iniziative come ‘Pro bambini di Kabul’ (portato avanti da diverse congregazioni religiose), o gli aiuti umanitari della Caritas, sono il segno della nostra presenza, testimonianza silenziosa dell’amore di Dio per il popolo afgano. Preghiamo per la pace - conclude padre Moretti - e facciamo del bene, guardando all’essere umano, senza etichetta o distinzione di religione, gruppo etnico, provenienza”. (R.P.)







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