Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato sul tema dei minori
Si celebra questa domenica la 96.ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato,
sul tema “I migranti e i rifugiati minorenni”; in Italia, la Regione scelta per ospitare
quest’anno la manifestazione nazionale è la Campania. Il Messaggio del Papa per
la Giornata si apre sottolineando alcuni aspetti del fenomeno migratorio, quali il
numero di persone coinvolte, le problematiche sociali, politiche, culturali e religiosi
che esso comporta, le sfide poste alle comunità nazionali e a quella internazionale.
In quanto al tema di quest’anno – scrive il Papa – esso “tocca un aspetto che i cristiani
valutano con grande attenzione, memori del monito di Cristo, il quale nel giudizio
finale considererà riferito a Lui stesso tutto ciò che è stato fatto o negato «a uno
solo di questi più piccoli»" (cfr Mt 25, 40.45). Un’esperienza, quella della migrazione
– ricorda Benedetto XVI - sperimentata da Gesù stesso, allorché da bambino dovette
rifugiarsi in Egitto, per sfuggire alle minacce di Erode. Nonostante il dettato della
Convenzione dei Diritti del Bambino circa la salvaguardia dell’interesse del minore
e il riconoscimento dei suoi diritti fondamentali – prosegue il Messaggio – di fatto
tanti minori “sono lasciati in abbandono e, in vari modi, si ritrovano a rischio di
sfruttamento”. In proposito il Papa cita il messaggio inviato da Giovanni Paolo II
il 22 settembre 1990 al segretario generale dell’ONU in occasione del Vertice Mondiale
per i Bambini, in cui il Papa scriveva: “Sono testimone della straziante condizione
di milioni di bambini di ogni continente. Essi sono più vulnerabili perché meno capaci
di far sentire la loro voce”. Benedetto XVI formula quindi l’auspicio che ai migranti
minorenni sia riservata la giusta attenzione per favorire il loro sviluppo fisico,
culturale, spirituale e morale, rilevando inoltre i disagi e le difficoltà che la
vita in un paese straniero non manca di comportare in assenza di effettivi punti di
riferimento. Il documento passa poi a considerare un particolare aspetto della migrazione
minorile, quello dei ragazzi nati nei Paesi di accoglienza e dei bambini che si ricongiungono
in un secondo momento ai genitori emigrati, sperimentando una situazione di duplice
appartenenza culturale; di qui l’importanza – afferma il Santo Padre – di assicurare
loro la possibilità della frequenza scolastica e di favorire il loro inserimento
nel mondo del lavoro, per facilitarne l’integrazione sociale. “Non si dimentichi mai
– ammonisce – che l’adolescenza rappresenta una tappa fondamentale per la formazione
dell’essere umano”. Segue una riflessione sui minori rifugiati richiedenti asilo,
sempre più numerosi, un fenomeno “da valutare con attenzione e da affrontare con azioni
coordinate, con adatte misure di prevenzione, di protezione e di accoglienza”. Infine
il Papa si rivolge alle parrocchie e alle associazioni cattoliche, esprimendo la sua
gratitudine per il loro impegno nei confronti delle necessità dei migranti, e invita
“tutti i cristiani a prendere consapevolezza della sfida sociale e pastorale che pone
la condizione dei minori migranti e rifugiati”. Alla luce delle parole di Gesù “Ero
forestiero e mi avete ospitato” (Mt 25, 35) e del comandamento centrale che Egli ci
ha lasciato – quello dell’amore di Dio, unito all’amore del prossimo (cfr Mt 22, 37-39),
Benedetto XVI conclude rilevando come “ogni intervento concreto debba nutrirsi prima
di tutto di fede nell’azione della grazia e della Provvidenza divina. In tal modo
anche l’accoglienza verso lo straniero “diviene annuncio del Vangelo della solidarietà,
che la Chiesa proclama quando apre le sue braccia e opera perché siano rispettati
i diritti dei migranti e dei rifugiati, stimolando i responsabili delle Nazioni, degli
Organismi e delle istituzioni internazionali perché promuovano opportune iniziative
a loro sostegno”. (M.V.)