Haiti: la forza dell'amore. Editoriale di padre Lombardi
La tragedia del terremoto ad Haiti sta avvicinando popoli e nazioni in un grande movimento
di solidarietà. Di fronte al dolore cadono barriere e inimicizie. Ecco il commento
del nostro direttore, padre Federico Lombardi, per il settimanale informativo
'Octava Dies' del Centro Televisivo Vaticano:
Il mondo
è giustamente scosso dalla tragedia del popolo di Haiti, dalle decine di migliaia
di vittime, dal numero immenso di sinistrati, dalla difficoltà di organizzare i soccorsi
in una situazione di confusione generale, dal dolore straziante di un intero popolo,
che già veniva annoverato fra i più poveri della Terra. Anche la Chiesa, che vive
con il suo popolo, è stata direttamente e dolorosamente colpita dalla morte di tanti
suoi membri, a cominciare dallo stesso arcivescovo della capitale, e dalla distruzione
di tante sue attività. Il Papa ha immediatamente levato la sua voce con vibranti parole
di partecipazione spirituale e di appello alla solidarietà, e alla sua se ne sono
unite innumerevoli altre, da tutti i Paesi, in particolare i più vicini nel continente
americano, così che possiamo sperare che anche questa volta – come già spesso in passato
- la gravità della tragedia diventi occasione di una vastissima gara di solidarietà
e di amore. E questo amore generoso e genuino è forse l’unico vero conforto, l’unica
grande risposta a questo mare di dolore, come l’amore di Cristo che muore in croce
è l’unica vera risposta alla sofferenza dell’uomo. Un sacerdote ci ha detto: “Noi
haitiani siamo abituati alle catastrofi: quando non sono quelle naturali, sono quelle
politiche o di altro genere, che da sempre scuotono il Paese; ma il popolo ogni volta
riprende a sperare, e questa è una speranza cristiana. Per gli haitiani l’amore è
più forte”. Tanti operatori sociali e pastorali, testimoni di solidarietà, sono già
morti in questi giorni – diciamo pure “per amore” - con gli haitiani, come la brasiliana
Zilda Arns, fondatrice della meravigliosa “pastorale dei bambini”. Dobbiamo continuare
ad accompagnare, attraverso la solidarietà e l’amore, il risorgere – ancora una volta
– della speranza e dell’amore degli haitiani, dei poveri e dei sofferenti del mondo.