Regno Unito: intervento della Chiesa sullo status legale dei migranti
“Il valore di un essere umano è definito e determinato dalla dignità conferitagli
da Dio, non dal possesso o meno di documenti”. Lo ha ricordato ieri mons. Patrick
Lynch, presidente dell’Ufficio per le migrazioni e le politiche dei rifugiati della
Conferenza episcopale dell’Inghilterra e del Galles, in occasione della 96ª Giornata
mondiale del Migrante e del Rifugiato”che si celebra domenica prossima, 17 gennaio.
Il tema scelto quest’anno è “I migranti e i rifugiati minorenni” e vuole richiamare
l’attenzione sulla sorte della categoria più vulnerabile tra gli immigrati. Facendo
eco alle parole del Papa nel suo messaggio per la Giornata, mons. Lynch ha sottolineato
che “l’assistenza alle famiglie immigrate, in particolare alle donne con bambini che
si trovano in stato di detenzione, è al tempo stesso una sfida pastorale e politica”.
In questo senso - ha aggiunto - oltre a fornire loro l’assistenza pastorale di cui
hanno bisogno, uno dei modi per garantire protezione e tutela ai migranti è di informarli
sui loro diritti umani e libertà fondamentali. “Al centro della Dottrina sociale della
Chiesa – ha ricordato il presule inglese ripreso dall'agenzia Ccn - vi è il principio
che ogni essere umano è creato ad immagine di Dio ed è redento da Gesù Cristo. Egli
ha quindi un valore inestimabile ed è degno di rispetto in quanto membro della famiglia
umana. Questo principio fondamentale impronta il nostro lavoro con i migranti siano
essi costretti o liberi, con o senza documenti. Lo status legale di un migrante è
una cosa nettamente distinta dalla sua dignità umana”, ha concluso il presule. Nel
suo messaggio per la Giornata Benedetto XVI invita tutti a “comprendere le difficoltà
di quanti sono lontani dalla propria patria”. L’accoglienza “verso lo straniero, specialmente
se si tratta di bambini – scrive il Papa - diviene annuncio del Vangelo della solidarietà”
nutrito dalla Parola di Gesù: Ero forestiero e mi avete ospitato” (Mt 25,35). (L.Z.)