Algeria: integralisti colpiscono una chiesa protestante
“Il segno inquietante di un sentimento di intolleranza che si manifesta con mille
pretesti”: così si è espressa la Lega algerina per i diritti umani commentando l’attacco
compiuto il 9 gennaio contro una chiesa protestante a Tizi-Ouzou, città situata a
circa cento chilometri ad est di Algeri. La Lega, come riferisce “L’Osservatore Romano”,
ha denunciato il fatto definendolo un “atto illegale e violento, che vuole impedire
a dei cittadini algerini cristiani di esercitare il loro culto”. Secondo le testimonianze,
nella tarda serata di sabato scorso, un gruppo di abitanti di Tizi-Ouzou, guidati
da alcuni integralisti islamici, hanno saccheggiato e danneggiato una chiesa protestante.
La congregazione alla quale appartiene il luogo di culto ha chiesto protezione al
Governo. Secondo il pastore Mustafà Krireche, gli islamici locali non accettano che
uomini e donne partecipino insieme alle funzioni ed accusano i protestanti di voler
fare proselitismo. “Vogliono che ce ne andiamo – ha dichiarato il pastore – ma non
possono distruggere la nostra fede”. La Costituzione algerina garantisce la libertà
religiosa e la legge permette a tutti di praticare il proprio credo, purché si rispettino
certe condizioni. Tuttavia, a Tizi-Ouzou ci sono tensioni tra la comunità protestante
e funzionari locali, secondo cui la chiesa in questione, che si trova in un condominio,
non ha l’autorizzazione per l’esercizio del culto. Il portavoce del ministero algerino
degli Affari religiosi, Fellahi Ada, ha affermato alla Reuters che nel Paese “esistono
leggi che regolano la pratica delle religioni” e che i gruppi protestanti devono rispettare
le norme. “Ad esempio – ha sottolineato Fellahi Ada – essi non devono pregare di nascosto,
clandestinamente”. Il portavoce ha inoltre accusato ambienti esteri di rappresentare
l’Algeria come un luogo dove “le minoranze religiose soffrono e necessitano dell’intervento
internazionale per essere protette”. Affermazioni, queste, che cozzano con quanto
sostenuto da Mustafà Krim, capo dell’Associazione della Chiesa protestante algerina.
“Subiamo da sempre persecuzioni in questo Paese – ha detto – e questo non è accettabile.
Le autorità algerine devono fare qualcosa per fermare le aggressioni nei nostri confronti”.
(F.C.)