2010-01-13 16:09:53

Minacce alla libertà religiosa: i cristiani indonesiani ricorrono alla Commissione per i diritti umani


Una violazione della libertà religiosa, diritto umano fondamentale: questa la denuncia di Palti Panjaitan, pastore della Huria Batak Protestant Christians Group di Bekasi, nella provincia di West Java, in Indonesia. Come riporta l’agenzia AsiaNews, centinaia di fedeli protestanti si sono rivolti, nei giorni scorsi, alla Commissione indonesiana per i diritti umani per protestare contro le frange estremiste islamiche e le autorità locali che, dal 1° gennaio, hanno fatto sospendere le attività e le funzioni domenicali della comunità cristiana. Al termine dell’incontro con la Commissione, il pastore Panjaitan, pur dicendosi “amareggiato”, ha dichiarato di nutrire “grandi speranze” che le richieste presentate “vengano ascoltate”. Panjaitan ha poi affermato che la scelta dei funzionari di Bekasi “è priva di qualsiasi fondamento” ed “è contraria alla Costituzione”. Attualmente, più di 1500 fedeli si ritrovano senza un luogo di culto, ma i protestanti non sono gli unici a dover affrontare difficoltà nell’esercitare liberamente il proprio credo. In Indonesia, infatti, nonostante si pratichi in genere una visione moderata dell’islam, non mancano casi d’intolleranza e di violenza verso le minoranze religiose. Ad esempio, in concomitanza col nuovo anno islamico una folla di estremisti ha attaccato e danneggiato la chiesa cattolica di Sant’Alberto ad Harapan Indah, sempre a Bekasi. Migliaia di manifestanti, tra cui donne e bambini, hanno fatto irruzione nel complesso e bruciato oggetti di culto e suppellettili. Secondo l’attivista per il dialogo interreligioso Theophillus Bella, vi sono varie situazioni che presto potrebbero degenerare, come a Bogor, dove la comunità islamica è scesa in piazza contestando la costruzione di una nuova chiesa cattolica. (F.C.)







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