Il Papa al rabbino Di Segni: la visita in Sinagoga sia un'ulteriore tappa nel cammino
di amicizia tra ebrei e cattolici. Il cardinale Kasper: guardiamo a ciò che è comune
L’auspicio che la prossima visita nella Sinagoga di Roma costituisca “un'ulteriore
tappa nell'irrevocabile cammino di concordia e amicizia” tra ebrei e cattolici è stato
espresso dal Papa in un telegramma inviato, a firma del segretario di Stato Tarcisio
Bertone, al rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni in risposta ai suoi “graditi auguri
natalizi”. Benedetto XVI esprime il suo “vivo ringraziamento” al rabbino capo, ricambiando
“fervidi voti” per il nuovo anno. La visita del Papa alla Sinagoga della capitale
si svolgerà nel pomeriggio di domenica prossima 17 gennaio, in occasione della Giornata
del dialogo ebraico-cattolico. Il Pontefice conclude il messaggio esprimendo la speranza
che questo evento “manifesti e accresca la fraternità tra ebrei e cattolici”. Sulla
visita del Papa in Sinagoga ecco la riflessione del cardinale Walter Kasper,
presidente della Commissione per i rapporti religiosi con l’Ebraismo, raccolta da
Philippa Hitchen durante un incontro del porporato oggi con la stampa a Roma:
R. – Io spero
che questo evento possa migliorare i rapporti tra ebrei e cattolici in Italia, perché
ci sono problemi dovuti a una certa sensibilità. Spero che la visita del Papa alla
Sinagoga di Roma sia un segno che il dialogo avanza. Durante la visita non si parlerà
molto delle differenze – perché tutti sanno quali sono le differenze fondamentali
tra ebraismo e cristianesimo e che ci sono anche problemi concreti – ma l’intenzione
di questa visita è parlare di ciò che abbiamo in comune, ed è molto! Abbiamo in comune
la fede in un Dio unico, e questo – in un mondo secolarizzato – è una cosa importante:
dare testimonianza di un Dio unico, del fatto di santificare il nome di Dio, come
è detto nei Dieci Comandamenti, e rispettare il Sabato, avere cioè un tempo riservato
per Dio … Ci sono delle cose che ormai non sono usuali nella nostra società più o
meno secolarizzata e possiamo rendere comune testimonianza anche sugli altri Comandamenti:
la tutela della vita, della famiglia, la giustizia sociale, la pace … Questo è il
nuovo orientamento dei nostri rapporti. Nei primi dieci anni si è parlato del passato:
c’è stato molto da parlare, anche sulla Shoah; poi siamo passati ai problemi attuali
della società moderna, ragionando su cosa possiamo fare insieme su questa base comune.
Penso che già adesso ci sia una collaborazione enorme!