Il Gran Maestro dell’Ordine di Malta al Corpo diplomatico: proteggiamo i civili nei
conflitti armati
Le tante missioni umanitarie svolte nel 2009 e i programmi futuri per il 2010: temi
al centro del discorso che Fra’ Matthew Festing, Gran Maestro del Sovrano Militare
Ordine di Malta, ha rivolto ieri al Corpo diplomatico accreditato presso l’Ordine,
nella chiesa di Santa Maria all’Aventino, a Roma. Dopo aver espresso filiale devozione
a Benedetto XVI, Fra’ Matthew Festing ha ricordato l’opera caritativa ed assistenziale
svolta nell’anno appena trascorso dal Malteser International, il Corpo internazionale
di soccorso dell’Ordine. Dall’Indonesia e dall’Abruzzo colpiti dal terremoto, alle
Filippine ed al Vietnam provati dai tifoni, dal Pakistan e dallo Sri Lanka con i loro
profughi interni, fino al Kenya ed alla Repubblica Democratica del Congo, con più
di 30mila donne e bambini colpiti dalla guerra: queste le principali aree del pianeta
in cui l’Ordine si è trovato ad operare. Fra’ Matthew Festing, ha annunciato il suo
prossimo viaggio nel Congo a febbraio ed ha ricordato le numerose visite di capi di
Stato e di governo ricevute nel corso del 2009, così come i viaggi in alcuni dei 120
Paesi, in cui il Sovrano Militare Ordine di Malta è presente con le sue attività,
come il Libano, dove il Gran Maestro è stato ricevuto dal presidente Michel Suleiman
e da 17 leader religiosi. “L’immagine che porto con me – ha affermato Fra’ Matthew
Festing – è quella dei tanti medici ed infermiere musulmani dei nostri centri, vestiti
secondo le loro tradizioni islamiche, ma che portavano orgogliosamente sul petto anche
la croce ad otto punte dell’Ordine di Malta”. Il Gran Maestro ha anche fatto riferimento
alle attività di assistenza sociale svolte con un’organizzazione umanitaria sciita:
“riteniamo – ha sottolineato – che questo sia il segno più tangibile che la convivenza
civile e la solidarietà fra le diverse componenti di un Paese sono possibili”. Festing
ha poi menzionato l’opera svolta in alcuni Paesi asiatici per la conservazione dell’acqua
potabile, testimoniando così il “forte legame tra la salvaguardia dell’ambiente e
la pace nel mondo”. Ha quindi concluso rinnovando l’appello fatto dall’Ordine al Consiglio
di sicurezza delle Nazioni Unite per proteggere i civili coinvolti nei conflitti.
Secondo il Gran Maestro, chi viola le norme del diritto internazionale umanitario
deve essere “penalmente perseguibile, fino al deferimento alla Corte penale internazionale
di quelle violazioni che gli Stati membri non sono in grado di perseguire per le vie
ordinarie della giustizia”. (A cura di Federico Catani)