2010-01-13 16:09:23

Il Gran Maestro dell’Ordine di Malta al Corpo diplomatico: proteggiamo i civili nei conflitti armati


Le tante missioni umanitarie svolte nel 2009 e i programmi futuri per il 2010: temi al centro del discorso che Fra’ Matthew Festing, Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta, ha rivolto ieri al Corpo diplomatico accreditato presso l’Ordine, nella chiesa di Santa Maria all’Aventino, a Roma. Dopo aver espresso filiale devozione a Benedetto XVI, Fra’ Matthew Festing ha ricordato l’opera caritativa ed assistenziale svolta nell’anno appena trascorso dal Malteser International, il Corpo internazionale di soccorso dell’Ordine. Dall’Indonesia e dall’Abruzzo colpiti dal terremoto, alle Filippine ed al Vietnam provati dai tifoni, dal Pakistan e dallo Sri Lanka con i loro profughi interni, fino al Kenya ed alla Repubblica Democratica del Congo, con più di 30mila donne e bambini colpiti dalla guerra: queste le principali aree del pianeta in cui l’Ordine si è trovato ad operare. Fra’ Matthew Festing, ha annunciato il suo prossimo viaggio nel Congo a febbraio ed ha ricordato le numerose visite di capi di Stato e di governo ricevute nel corso del 2009, così come i viaggi in alcuni dei 120 Paesi, in cui il Sovrano Militare Ordine di Malta è presente con le sue attività, come il Libano, dove il Gran Maestro è stato ricevuto dal presidente Michel Suleiman e da 17 leader religiosi. “L’immagine che porto con me – ha affermato Fra’ Matthew Festing – è quella dei tanti medici ed infermiere musulmani dei nostri centri, vestiti secondo le loro tradizioni islamiche, ma che portavano orgogliosamente sul petto anche la croce ad otto punte dell’Ordine di Malta”. Il Gran Maestro ha anche fatto riferimento alle attività di assistenza sociale svolte con un’organizzazione umanitaria sciita: “riteniamo – ha sottolineato – che questo sia il segno più tangibile che la convivenza civile e la solidarietà fra le diverse componenti di un Paese sono possibili”. Festing ha poi menzionato l’opera svolta in alcuni Paesi asiatici per la conservazione dell’acqua potabile, testimoniando così il “forte legame tra la salvaguardia dell’ambiente e la pace nel mondo”. Ha quindi concluso rinnovando l’appello fatto dall’Ordine al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per proteggere i civili coinvolti nei conflitti. Secondo il Gran Maestro, chi viola le norme del diritto internazionale umanitario deve essere “penalmente perseguibile, fino al deferimento alla Corte penale internazionale di quelle violazioni che gli Stati membri non sono in grado di perseguire per le vie ordinarie della giustizia”. (A cura di Federico Catani)







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