2010-01-13 16:10:02

Filippine: bando delle armi in vista delle elezioni di maggio


Bando delle armi in tutto il Paese: questa la decisione del Governo filippino in vista delle elezioni del prossimo mese di maggio, come riporta AsiaNews. La legge, in vigore dall’11 gennaio al 9 giugno, è stata approvata per evitare nuovi massacri a sfondo politico, come quello avvenuto lo scorso 23 novembre a Maguindanao. Si prevede lo schieramento di oltre 50mila poliziotti e militari, in 3500 posti di blocco, sparsi su 15 province. Inoltre, una Commissione elettorale guiderà le Forze dell’ordine e le altre autorità pubbliche, con il potere di promuovere e sospendere i pubblici ufficiali, per prevenire le frodi avvenute nelle passate competizioni elettorali del 2007 e del 2004. La gran parte delle zone a rischio sono concentrate nella regione a maggioranza islamica di Mindanao, teatro da quarant’anni di un conflitto tra esercito filippino e ribelli musulmani. Conflitto causa di un clima di anarchia e di un continuo traffico di armi, che ha permesso ai vari capi politici di assoldare eserciti privati per mantenere il potere nelle province sotto il proprio controllo. Lo scorso 8 gennaio, in occasione dell’annuale Conferenza dei vescovi e degli ulema, il ministro della Difesa filippino Gonzales ha chiesto alle autorità religiose di appoggiare il bando delle armi proposto dal Governo. “Per la Chiesa la cultura dell’impunità deve essere combattuta completamente, non basta solo un bando di armi”, ha dichiarato mons. Dinualdo Gutierrez, vescovo di Marbel (Mindanao). “In ogni periodo elettorale – ha spiegato il presule – il Governo ha aumentato le misure di sicurezza ed il controllo sul traffico di armi, ma gli omicidi sono sempre continuati. Se le autorità non hanno la volontà di applicare sul serio la legge, le elezioni pacifiche resteranno un sogno”. Mons. Gutierrez ha poi aggiunto che la Chiesa ha lanciato un programma educativo per indurre la popolazione di Mindanao a denunciare quei candidati che possiedono armi ed eserciti privati. Secondo i membri della Commissione filippina per i diritti umani l’aumento delle misure di sicurezza e l’eccessivo potere dato alla Polizia potrebbero portare a nuove violazioni dei diritti umani a danno della popolazione. “I diritti della gente devono essere rispettati nei vari posti di blocco” ha sottolineato Leila de Lima, responsabile della Commissione. (F.C.)







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