Scosse di terremoto nelle Marche. Il vulcanologo: nessun collegamento col sisma abruzzese
Quattro nuove scosse di terremoto sono state avvertire questa mattina nelle Marche,
in un territorio compreso tra le province di Macerata e Ascoli Piceno. La scossa più
forte è stata registrata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia alle
9.25, di magnitudo 4, con epicentro nel paese di Loro Piceno (Macerata), dove il sindaco
ha predisposto a livello precauzionale la chiusura delle scuole. Nessun danno è stato
segnalato a cose e persone. Nella zona è in atto da domenica scorsa uno sciame sismico.
Luca Collodi ha chiesto a Valerio De Rubeis, geologo dell’Istituto Nazionale
di Geofisica e Vulcanologia di Roma, se le scosse siano da collegarsi a quanto avvenuto
nei mesi scorsi in Abruzzo, teatro di mesi di sciame sismico prima e dopo la disastrosa
scossa del 6 aprile:
R. - C’è
una certa distanza. Il terremoto principale de L’Aquila ha dato luogo ad una sequenza
che è durata dei mesi e che adesso sta scemando. Questo terremoto ha visto circa 10
eventi nell’ultima settimana, che non hanno un collegamento diretto con la zona de
L’Aquila, ovvero non fanno parte di quella sequenza. Comunque, essendo una zona vicina
- l’Italia centrale è sostanzialmente una zona sismica - le zone si possono influenzare.
Questi eventi, però, sicuramente non fanno parte della sequenza del terremoto de L’Aquila.
D.
- Ci sono delle analogie tra i tre mesi aquilani e questa settimana delle Marche?
R.
- Non lo possiamo dire, per via dell’incertezza e dell’impossibilità di prevedere
i terremoti. Noi non sappiamo quanto stress si debba dissipare di quello accumulato
nella crosta. Il terremoto è un effetto di uno stress accumulato. Se adesso, in questa
settimana, è stato dissipato tutto ciò che era accumulato, la cosa finisce qui. Se
invece si tratta di uno stress accumulato in misura maggiore, allora ci sarà bisogno
di altri eventi. Ma noi, lo ripeto, non sappiamo quanto stress sia stato accumulato.
Le posso dire che dal punto di vista storico - ad esempio, nella città di Macerata
- dal 1700 non si è riegistrata un’intensità macrosismica maggiore del 7.mo grado
della scala Mercalli. Quindi, storicamente, effetti catastrofici dal 1700 in qua non
si sono verificati. Questo ci può dare un’idea. Ciò che possiamo dire è che osserviamo
in questa settimana un’attività sismica articolata, con eventi di cui quello di oggi
è il maggiore, con magnitudo 4.(Montaggio a cura di Maria Brigini)