Incendio nella Biblioteca dei Padri Bianchi a Tunisi: morto un missionario italiano
Un missionario italiano, padre Gianbattista Maffi, dei Padri Bianchi, è morto il 5
gennaio scorso a Tunisi in seguito ad un incendio divampato nella Biblioteca dell’Ibla,
l’Istituto di Belle Lettere Arabe. Padre Maffi, 54 anni, originario di Mozzanica in
provincia di Bergamo, era il direttore della Biblioteca dell'Ibla, l'istituto fondato
dai Missionari d’Africa come centro di ricerche e di dialogo cristiano-islamico. Nonostante
il rapido intervento, i Vigili del fuoco della città non hanno potuto fare nulla per
salvare il religioso. La polizia sta indagando per accertare le cause dell’incendio
che sarebbe divampato in seguito ad un’esplosione. Massimiliano Menichetti ha
raccolto la testimonianza di padre Richard Baawobr, primo consigliere dei Padri
Bianchi:
R. – Il nostro
padre provinciale è entrato nella Biblioteca ed ha scoperto che Gianbattista era già
per terra: in Biblioteca c’era il fuoco, hanno cercato di spegnerlo… Sono arrivati
anche i Vigili del fuoco per spegnere l'incendio e altra gente. Non sappiamo cosa
sia successo e come sia cominciato l’incendio. Il risultato è che alla fine lo hanno
trovato morto.
D. – La Polizia sta svolgendo delle
indagini...
R. – Sì, sperano di avere dei risultati
già questo pomeriggio.
D. – Il Centro ha subito
delle minacce? Ci sono stati dei problemi?
R. – No,
il Centro non ha mai ricevuto minacce, anche perché è aperto a tutti: è una Biblioteca
di ricerca, è un’importante riserva di libri e la gente viene per studiarli e per
consultarli. E’ proprio da lì che è nato poi l’Istituto che abbiamo a Roma, il Pisai,
il Pontificio Istituto di studi arabi e islamistica.
D.
– Chi era padre Maffi?
R. – Quello che era veramente
importante per lui era il dialogo, era l’incontro con l’altro, diverso da sé, e lo
faceva sempre nel rispetto dell’altro. Era un intellettuale ed ha sempre avuto il
grande desiderio di aiutare le persone a capire meglio l’Islam, per non averne paura
e per entrare in dialogo con questa religione e con questo popolo.
D.
– Qual è il messaggio che rimane di padre Maffi?
R.
– Di non avere paura dell’altro, perché diverso per la sua religione e per la sua
cultura, ma di cercare di incontrarlo come un fratello, come una sorella.
D.
– Questa notizia ha portato il dolore nella vostra casa, qual è il suo pensiero personale?
R.
– Gratitudine al Signore per ciò che ha realizzato attraverso la sua vita, cosa che
noi cercheremo di continuare, incontrando le altre persone, soprattutto i musulmani,
accogliendo e accettando tutti, come ha cercato di fare padre Maffi.