2010-01-08 16:07:44

Cina: condannato a 6 anni di carcere un regista tibetano


Un tribunale cinese ha condannato un regista tibetano a sei anni di prigione per “separatismo”. Le accuse si basano sulle interviste fatte dal regista Dhondup Wangchen a cittadini tibetani sul rapporto con il loro leader spirituale, il Dalai Lama, sui Giochi Olimpici di Pechino 2008 e sulle leggi cinesi in Tibet. La notizia, riferisce l'agenzia Agi, è stata resa nota da Reporter Senza Frontiere, che ha raccolto la testimonianza di amici e familiari del regista. Dhondup Wangchen, insieme ad un suo amico monaco, Golog Jigme, furono arrestati dopo la conclusione delle registrazioni del film “Leaving fear behind” (Lasciandosi la paura alle spalle), ma riuscirono comunque a far arrivare la cassetta all’esterno. La sentenza è stata emessa il 28 dicembre da un tribunale di Xining, capitale della provincia occidentale del Qinghai, dove vive un’alta percentuale di popolazione tibetana. Il regista è comunque agli arresti dal 26 marzo 2008 in una località sconosciuta. Secondo il parere dei suoi familiari e del sito che pubblicizza il film e l’intera vicenda (www.leavingfearbehind.com), al regista è stata negata la tutela legale. La famiglia ha riferito di non essere a conoscenza dei crimini di cui il regista è stato accusato, né del suo stato di salute attuale, dato che è malato cronico di epatite B. In risposta, la portavoce del ministero degli Esteri, Jiang Yu ha ricordato che, pur non conoscendo la vicenda, tutti i cittadini cinesi sono tutelati dai diritti di base. (A.D.G.)







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