Il Patriarcato di Mosca congela i rapporti con i protestanti tedeschi
Dopo voci e dichiarazioni ufficiose, la notizia del congelamento dei rapporti tra
protestanti tedeschi e ortodossi russi, è arrivata nel mese in cui si sarebbero dovuti
tenere i festeggiamenti per i 50 anni di dialogo tra Patriarcato di Mosca e gli eredi
di Lutero. Lo scorso 15 dicembre - scrive il quotidiano Avvenire - l'arcivescovo Hilarion
Alfeyev, responsabile delle relazioni internazionali del Patriarcato moscovita, in
un'intervista rilasciata al settimanale Der Spiegel, ha spiegato i motivi dell'impasse
e quelli per cui il Patriarca Kirill non poteva e non può incontrare Margot Käßmann,
eletta alla presidenza del Consiglio delle Chiese evangeliche tedesche. "Crediamo
che una donna non possa continuare la linea della successione apostolica, come fanno
invece i vescovi cattolici ed ortodossi" ha spiegato Hilarion, sostenendo che un faccia
a faccia tra Kirill e Käßmann, "sarebbe un segnale che la nostra Chiesa riconosce
il sacerdozio femminile. I nostri fedeli non lo capirebbero". L'arcivescovo russo
ha poi criticato duramente le posizioni etico-morali dei protestanti tedeschi - che
"giustificano dal punto di vista teologico l'omosessualità e arrivano a benedire i
matrimoni gay" mentre "alcune Chiese rifiutano di ritenere l'aborto un peccato" -
ricordando poi che, secondo la visione degli ortodossi, quelle protestanti non sono
"Chiese", ma solo "comunità di cristiani". Hilarion ha usato invece parole di apprezzamento
per Benedetto XVI, di fiducia nel dialogo con la Chiesa cattolica, manifestando la
volontà da parte russa di arrivare ad una svolta nelle relazioni con il Vaticano,
per un'alleanza a difesa dell'identità cristiana dell'Europa. (R.P.)