2010-01-06 15:21:36

La rabbia di Obama al vertice sul terrorismo: “Mai più errori dell’intelligence”. Il presidente Usa rilancia l’impegno contro Al Qaeda  


Dopo il fallito attentato di Natale ieri si è tenuto alla Casa Bianca l’atteso super vertice antiterrorismo. Presenti tutte le massime autorità Statunitensi. Nel discorso alla nazione tenuto al termine dell’incontro, il presidente Obama ha puntato il dito contro gli errori della sicurezza interna e ha rilanciato con forza la lotta senza quartiere Al Qaida. Il servizio di Marco Guerra:
“Avevamo abbastanza informazioni per fermarlo. La sicurezza ha fallito in maniera disastrosa”. Al termine del super vertice sul terrorismo, Barak Obama non nasconde la sua irritazione per gli errori commessi dall’intelligence Usa sulla mancata strage di Natale. Parlando alla nazione, Obama ha ammesso che “la sicurezza sapeva che il fallito attentatore era stato nello Yemen, che si era unito agli estremisti e che in quel Paese ci sono altri estremisti pronti a colpire”. Il presidente americano ha quindi rilanciato la lotta senza quartiere al terrorismo di matrice islamica. “Siamo determinati a smantellare le reti terroristiche una volta per tutte - ha detto - Attaccheremo Al Qaida ovunque tenti di radicarsi e distruggeremo questa organizzazione”. L'inquilino della Casa Bianca ha inoltre riferito di avere chiesto ai responsabili delle varie agenzie una serie di rapporti: “Desidero che le analisi siano completate entro questa settimana e che le correzioni siano immediate per evitare il ripetersi di tali attacchi”. Tra i provvedimenti già adottati c'è il rafforzamento delle misure di sicurezza su tutti i voli in partenza per l'America, in particolare per quelli in partenza da 14 paesi considerati a rischio. Sono stati inoltre fermati i trasferimenti di detenuti di Guantanamo verso lo Yemen. E proprio dal turbolento paese della penisola araba arrivano i primi risultati di un’energica azione sul territorio. Le forze yemenite hanno arrestato oggi in un ospedale un presunto capo locale di Al Qaida. L'uomo sarebbe uno degli autori delle minacce che avevano costretto la chiusura di alcune ambasciate occidentali a Sanaa.







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