2010-01-04 14:58:16

India e Pakistan insieme per promuovere la pace tra le due nazioni


Ad un anno dall’attacco terroristico di Mumbai e dopo 62 anni di guerre e tensioni, due giornali in India e Pakistan chiedono ai loro lettori di superare i cliché sulla base di un forte messaggio di unità: “le persone al di là del confine sono uomini e donne come noi”. La campagna dal titolo Aman ki Asha (Speranza di Pace) prevede una serie di iniziative per la pace e la fratellanza con lo scopo di avvicinare la popolazione delle due nazioni dal punto di vista culturale, sentimentale e in modo pacifico. Protagonisti di questo appello i due principali gruppi mediatici dell’India e del Pakistan, The Times of India e dal Jang Group del Pakistan. Lo scorso 1° gennaio, Giornata internazionale per la pace nel mondo, il più diffuso giornale indiano, The Times of India, è uscito con un solo messaggio nella prima pagina: “Ama il Pakistan”, dando questa motivazione: “Sembra strano vedere quelle due parole una vicina all’altra. Terrore, odio, fanatismo vengono subito in mente quando pensiamo al di là del confine. Parole che ci sono state amministrate in dosi giornaliere negli ultimi sessanta anni ed in dosi maggiori nell’ultimo anno. Chiudendo così le nostre menti all’innegabile verità che la gente al di là del confine sono uomini e donne come noi. Perché? Perché dobbiamo fare questo? Perché abbiamo bisogno di farlo? Perché non cominciano loro a chiedere scusa per quello che hanno fatto? La risposta è semplice. E’ più facile dire 'Ciao' che dire 'Perdonateci' ”. In questi giorni e per tutto il mese di gennaio e febbraio sono previsti una serie di programmi interculturali al di qua e di là del confine, incontri commerciali, festival musicali e letterari, incontri tra cittadini per dare la possibilità di sviluppare relazioni umane al di là delle battaglie politiche, del terrorismo e del fondamentalismo. Migliaia di scolari indiani inoltre manderanno messaggi di pace, amore e concordia ai loro coetanei in Pakistan. Come premio, i vincitori dei 25 messaggi migliori andranno a visitare i vincitori dall’altra parte del confine. “La storia, si legge infine nell’editoriale, è quella che abbiamo ereditato, ma il futuro è quello che noi vogliamo fare. I nostri sforzi non potranno mai sostituire il dialogo tra governo e governo. Quello che noi vogliamo fare è creare un movimento che, gradualmente, dalla periferia faccia muovere il centro, un’ondata di buona volontà che toccherà il cuori della gente delle due parti”. (C.S.)







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