Festa e dialogo interreligioso per l'arrivo dei Re Magi in Terra Santa
I Re Magi hanno fatto visita ai bambini della Galilea, ai bambini ebrei e a quelli
arabi: due incontri di festa, che si sono svolti per il quinto anno consecutivo alla
Domus Galileae, centro internazionale gestito nei pressi di Korazim dal Cammino Neocatecumenale.
Circa 800 gli ebrei riuniti sabato nell’Auditorium di questo centro, che sorge sul
monte delle Beatitudini, accanto al luogo dove Giovanni Paolo II celebrò la Messa
nel 2000 insieme a circa 100 mila fedeli: giovani e bambini, famiglie giunte dai kibbutz
della zona di Tiberiade, ma anche da Tel Aviv, Gerusalemme, Ashkelon. Per loro una
festa dal sapore natalizio, vissuta in un clima di gioia ed amicizia, a cui hanno
partecipato anche due sindaci dell’Alta Galilea. Canti in ebraico ed arabo della tradizione
giudaica e cristiana, una lettura dall’Antico Testamento, il brano messianico del
profeta Isaia, ma anche la proclamazione del Vangelo dell’Epifania, e testimonianze
dei giovani seminaristi della Terra Santa e di altre nazioni. Ieri pomeriggio, l’appuntamento
era rivolto agli arabi cristiani, circa un migliaio i presenti, giunti dai villaggi
del nord di Israele: dalle comunità di rito latino, greco-cattolico, ma anche ortodosse,
di tutta la Galilea. Presenti tra la folla anche alcuni musulmani. L’incontro - che
si è svolto in un clima di preghiera -, è stato presieduto da mons. Elias Chacour,
arcivescovo di Akka dei greco melkiti cattolici, insieme ai parroci della zona, sul
palco allestito di fronte al magnifico scenario del lago di Tiberiade. Per loro canti
natalizi in arabo, eseguiti da coro e orchestra, e una breve liturgia della Parola.
Poi il momento più atteso dai bambini: l’arrivo dei Re Magi, sui cammelli con i loro
doni, giunti per portare una parola di incoraggiamento alla fede. Il parroco latino
di Acri, padre Quirico Calella, ha sottolineato l’importanza di questi incontri, considerando
che in alcuni villaggi la popolazione è coinvolta soprattutto in feste musulmane.
Soprattutto nel tempo di Natale – ha detto – questi incontri offrono la possibilità
ai fedeli di diverse denominazioni, di ritrovarsi per celebrare insieme le festività
cristiane, e riviverne il senso. Don Rino Rossi, responsabile del Centro Domus Galilaeae,
commentando i rapporti di amicizia che si creano grazie a queste occasioni, ha detto:
"Siamo contenti che questo centro possa servire la chiesa locale, e contribuire a
realizzare quello che fu il desiderio di Papa GPII: promuovere delle iniziative per
un dialogo più profondo fra chiesa cattolica e il mondo ebraico". (Dalla Galilea,
Sara Fornari)