Anno Sacerdotale: la testimonianza di un frate pellegrino sulle strade di Internet
Viandanti sulle strade del web: è il volto nuovo dei missionari del terzo millennio,
che pongono al servizio della fede le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie;
strumenti preziosi per “amplificare il bene”. Ne sa qualcosa frate Angelico Boschetto,
francescano, reggente della parrocchia di Roverè della Luna, in provincia di Trento,
che quest’anno festeggia i suoi 40 anni di sacerdozio. Una vita spesa nel desiderio
di portare il Vangelo a chi è lontano, oggi camminando sui sentieri della rete informatica.
Ripercorriamo le ragioni di questa scelta “missionaria” nella testimonianza resa a
Claudia Di Lorenzi:
R. – Da bambino
mio papà con religiosa attenzione leggeva delle lettere che suo fratello – che ormai
da più di 25 anni era in Cina – gli scriveva; io ascoltavo i racconti di questo mio
zio che era missionario in Cina. Ed è nata in me la vocazione perché avrei voluto
anche io essere missionario in Cina. L’idea era questa: ripetere l’avventura di uno
che si era fatto testimone del Vangelo. Questo mi entusiasmava. Poi ho imparato con
i frati a conoscere Francesco, la bellezza di essere viandanti per le strade del mondo
ad annunciare il Vangelo. In quel periodo era veramente impossibile poter andare in
Cina: non si poteva fare una missione apostolica andando tra la gente. Per cui, purtroppo,
ho dovuto rinunciare. D. – Ma è rimasto il desiderio di portare
il Vangelo a chi è lontano. Oggi attraverso vie nuove… R. –
Ho i sandali ai piedi e quando ho scoperto questa strada informatica che porta l’uomo
a vivere in questo mondo in un villaggio globale, in un villaggio nuovo, questo fatto
mi ha sorpreso; sono riuscito a camminare sulle vie informatiche per poter – anche
in questo modo – portare all’uomo Gesù e il Vangelo. D. – Come
sfrutta le potenzialità delle nuove tecnologie? R. – Attraverso
l’opportunità di poter utilizzare la banda larga ho fatto installare nella chiesa
delle webcam per mettere in rete ogni giorno la celebrazione della Messa. La Messa
si ascolta, anche per la privacy delle persone e anche perché oggi la banda larga
non è ancora attrezzata per poter portare immagini in alta qualità. Si può ascoltare
attraverso la homepage del sito della parrocchia. E’ sufficiente scrivere “parrocchia
Roverè” e ci sono i link per ascoltare la Messa in diretta. Terminata la diretta rimane
on-line. Per cui, chiunque, in qualsiasi ora del giorno, può riascoltarla. La Messa
feriale è alle ore 8, poi il sabato alle 18 e la domenica alle 10. Mentre il coro
canta all’ingresso del parroco, con un pulsante sull’I-phone posso avviare la presenza
in internet: si sentono i canti, si sente la preghiera delle persone, le parole della
liturgia, la lettura della Parola di Dio, la celebrazione della liturgia eucaristica.
Mettendo il piccolo note-book, posso avere accesso alla nuova versione dei messali
feriali che alcuni mesi fa non c’era; al posto del messale ho messo il note-book. D.
– Quali frutti sta portando questo lavoro? R. – Persone di
ogni estrazione sociale e religiosa mi hanno interpellato, anche solo per dialogare.
Attenti a queste occasioni sono soprattutto coloro che hanno dovuto emigrare per cercare
lavoro in altre terre. Discendenti di persone emigrate hanno oggi occasione di riscoprire
le loro radici e le loro origini. D. – Quali opportunità per
il futuro si possono prefigurare? R. – Attualmente, la preparazione
informatica della gente, ma soprattutto degli anziani, è tutta da costruire. Certamente
un domani potranno utilizzare in modo veramente bello questo strumento e trovarlo
molto gradito!