2010-01-01 15:17:33

Un sms solidale per dare un pasto al giorno ai bisognosi: è l’iniziativa della Comunità Papa Giovanni XXIII


Un sms solidale per sostenere il progetto “Un pasto al giorno” avviato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII nel 1985 e che oggi, in Italia e nei cinque continenti, sfama oltre 41mila persone nella case famiglia e nelle missioni. E’ la campagna attiva fino al 4 gennaio 2010 cui si può aderire inviando un sms del valore di due euro al numero 48587. La fame è un’emergenza mondiale, ma non è un fenomeno inevitabile sostiene Giovanni Paolo Ramonda, successore di Don Benzi alla guida della Comunità, al microfono di Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

R. – Il progetto è proprio quello di dare l’essenziale a chi non ce l’ha, in particolare in Bangladesh, dove abbiamo diverse case-famiglia, in India e in Sri Lanka. Continuiamo a vivere con i bambini della Tanzania, molti dei quali malati di Aids, con grandissimi handicap e che sarebbero morti perché abbandonati dalle famiglie che non ce la fanno. Anche in Kenya, nella baraccopoli Ashoweta, dove siamo presenti, in Russia e in Georgia.

 
D. – Ci sono progetti di lavoro e di sostegno alle popolazioni, anche di altro genere?

 
R. – Sì. Abbiamo dei progetti anche di sviluppo rurale: cerchiamo, infatti, di aiutare le famiglie ad auto sostenersi attraverso un’agricoltura accessibile, ma che dà realmente risposta al bisogno di alimentazione. Abbiamo poi delle cooperative sociali, in cui accogliamo gli adolescenti del posto, li educhiamo alla formazione professionale, perché abbiano un lavoro. E questo perché avendo un lavoro, possono poi crearsi una famiglia.

 
D. – In più di un'occasione, avete detto che la fame è una emergenza mondiale, ma non è un fenomeno inevitabile…

 
R. – C’è cibo per tutti! Il problema è quello di un’equa distribuzione, come ci ha ricordato anche il Santo Padre nelle sue Encicliche. Bisogna che impariamo a condividere e chi ha di più deve saper vivere con l’essenziale, che ci rende tra l’altro più felici. E’ un atto soprattutto di giustizia, quello cioè di permettere a queste creature – che potrebbero essere i nostri figli – di avere il diritto alla vita.

 
D. – Il Papa, nel suo discorso alla Fao, ha sottolineato che per sconfiggere la fame bisogna anzitutto riconoscere il valore trascendente di ogni uomo e cambiare poi gli stili di vita per lottare contro gli egoismi. Voi fate questa esperienza?

 
R. – Noi vediamo in queste creature, delle quali ho parlato, le immagini veramente di Dio e quindi noi Lo incontriamo quotidianamente e capiamo come sia fondamentale cambiare lo stile di vita. Bisogna considerarci come un’unica grande famiglia, dove tutti abbiamo diritto a poter accedere alla sanità, al lavoro, all’istruzione, al cibo. Questi sono diritti fondamentali che vanno garantiti ad ogni uomo.







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