2010-01-01 15:34:32

Iran, il leader dell'opposizione Moussavi si dice pronto a morire per il proprio popolo


In Iran, il leader dell’opposizione, Hossein Moussavi, ha nuovamente esortato i propri sostenitori a continuare nelle proteste contro il governo. L’ex premier afferma in un comunicato di non aver paura di morire ed invoca la riforma della legge elettorale. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

Il leader dell’opposizione iraniana dice di essere pronto anche a morire per difendere i diritti del proprio popolo e lancia un nuovo appello al governo di Ahmadinejad, affinché metta fine alla repressione e consenta una rapida uscita “dalla crisi”. Una delle condizioni imprescindibili, secondo Moussavi, è la riforma della legge elettorale “affinché sia trasparente e credibile”. Il governo - ha scritto l’ex primo ministro - deve inoltre assumersi “le proprie responsabilità per i problemi che ha creato nel Paese”. Il governo di Teheran – prosegue Moussavi - deve anche “liberare i prigionieri politici e riconoscere il diritto del popolo a manifestare”. Le proteste antigovernative in Iran sono scoppiate dopo le controverse elezioni presidenziali dello scorso 12 giugno che hanno portato alla rielezione del presidente Mahmoud Ahmadinejad. Per l'opposizione il voto è stato viziato da brogli, ma il governo ha sempre respinto tale accusa. Domenica scorsa, otto persone - tra cui il nipote di Moussavi - sono state uccise in seguito a proteste di piazza. Adesso si temono nuovi scontri. Secondo fonti dell’opposizione, “centinaia di soldati e mezzi corazzati si stanno muovendo verso la capitale”.

 
Attentato in Pakistan, decine di vittime
In Pakistan un attentato suicida ha provocato la morte di almeno 40 persone. L’attentato è stato compiuto in un centro sportivo di Lakki Marwat, nel nord ovest del Paese, mentre era in corso una partita di pallavolo. Il bilancio delle vittime, ancora provvisorio, è stato fornito dalla polizia locale.

 
Terrorismo, offensiva antitalebana in Pakistan
Prosegue l’offensiva condotta da forze statunitensi per arginare il terrorismo. In Pakistan un missile sparato da un aereo americano senza pilota ha provocato la morte di almeno due miliziani talebani nella zona tribale del Waziristan. La lotta al terorismo, intanto, potrebbe prevedere anche nuovi scenari. Azioni militari potrebbero essere condotte in futuro anche nello Yemen. Secondo la Cnn, funzionari statunitensi e yemeniti stanno verificando possibili obiettivi per un nuovo raid nel Paese. Il governo yemenita ha precisato che eventuali operazioni dovranno essere compiute solo ed esclusivamente dalle proprie forze armate.

Afghanistan, vivi i giornalisti francesi rapiti dai talebani
I due giornalisti francesi ed il loro interprete rapiti mercoledì scorso in Afghanistan dai talebani sono vivi. Lo ha dichiarato il portavoce del governatorato provinciale di Kapisa precisando che è in corso una trattativa per la loro liberazione. Un ufficiale delle forze armate afghane ha reso noto che si sta pianificando anche un’operazione militare per il rilascio degli ostaggi. Nel Paese lo scenario, intanto, resta drammatico: il 2009 si è chiuso con una duplice strage costata la vita a sette agenti della Cia, a quattro militari canadesi e ad una giovane reporter che era sul loro blindato.

Al Qaeda, rapimento dei due turisti italiani
Su un sito estremista è stata pubblicata una nuova rivendicazione da parte di Al Qaeda del rapimento dei due turisti italiani in Mauritania. L’organizzazione terroristica ha richiesto infine un riscatto di 7 milioni di dollari per il rilascio di 4 cooperanti, un francese e tre spagnoli, rapiti lo scorso 29 novembre sempre in Mauritania.

Apertura della Corea del Nord agli Usa
Nuovi spiragli di dialogo nella crisi nucleare nordcoreana: il governo di Pyongyang ha definito “fondamentale” porre “fine all’ostile relazione” con gli Stati Uniti ed ha espresso la volontà di denuclearizzare il Paese. Recentemente, le autorità nordcoreane avevano espresso apprezzamento per i colloqui con l’inviato americano Stephen Bosworth.

Filippine, elezioni municipali segnate da agguati e attentati
Nelle Filippine, Wilbert Suanco Origenes, candidato del Partito nazionalista alle elezioni municipali nella città di Taganaan, è morto in seguito alle ferite riportate in un attentato compiuto mercoledì scorso nell’isola di Mindanao. Un altro candidato del Partito nazionalista, Joen Caniete, è rimasto ucciso a causa di agguato compiuto lo scorso 28 dicembre.

Messaggio di fine anno del presidente italiano
Nel messaggio di fine anno, il presidente italiano, Giorgio Napolitano, ha indicato una priorità per l’Italia: il nuovo slancio di cui ha bisogno il Paese per uscire dalla crisi – ha detto - richiede riforme guidate “da solidarietà, coesione sociale e unità nazionale”. Il presidente italiano ha poi chiesto che si contengano, anche nel linguaggio, “pericolose esasperazioni polemiche” del confronto politico. Il capo di Stato ha affermato infine che “le politiche volte ad affermare la legalità e a garantire la sicurezza, pur nella loro severità, non possono far abbassare la guardia contro razzismo e xenofobia”.

La Lituania abbandona il nucleare
La Lituania ha chiuso la propria unica centrale nucleare di Ignalina rispettando gli accordi raggiunti in occasione dell’adesione all’Unione Europea, avvenuta nel 2004. L’impianto è dello stesso tipo di quello di Chernobyl, centrale sovietica teatro del tragico incidente del 1986 in Ucraina. La Lituania diventa ora completamente dipendente dalle importazioni. La centrale di Ignalina assicurava il 70% del fabbisogno energetico del Paese. (Panoramica internazionale a cura di Amedeo Lomonaco)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 1

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