Continuano gli attacchi contro i cristiani in Iraq. Ieri pomeriggio, a Mosul, Zhaki
Bashir Homo, un diacono cristiano, è stato colpito con armi da fuoco da un gruppo
di sconosciuti. Lo riferisce AsiaNews. L’uomo era appena entrato nel suo negozio situato
nel quartiere di al Jadida. Ferito gravemente, è stato trasportato in ospedale. In
questi giorni è giunta anche notizia che un altro cristiano è stato ucciso alla vigilia
di Natale. Si tratta di Basil Isho Youhanna, colpito da armi da fuoco davanti a casa
sua nel quartiere di Tahrir, nella zona nord di Mosul. Nelle ultime settimane si sono
moltiplicate le uccisioni contro i cristiani e gli attacchi contro chiese e conventi.
Tutte queste violenze - afferma mons. Louis Sako, arcivescovo di Kirkuk - rientrano
in un progetto di “pulizia etnica” contro i cristiani irakeni. Il governo nazionale
e il governatorato locale assistono impotenti davanti a tali attacchi, mentre le varie
etnie araba, curda e turcomanna – con possibili infiltrazioni di cellule estremiste
– si rimbalzano le responsabilità. Secondo fonti locali, dal 2003, l’anno della caduta
di Saddam Hussein, almeno 1960 cristiani sono stati uccisi in Iraq. La loro presenza
si è ridotta almeno della metà a causa dell’esodo in altre zone più tranquille del
Paese (Kurdistan) o all’estero. (V.V.)