Afghanistan: uccisi otto agenti della Cia dai talebani
Il 2009 si conclude drammaticamente in Afghanistan e in Iraq. In queste ultime ore
dell’anno la violenza della guerriglia ha preso di mira obiettivi delle forze internazionali
in due province afghane con un bilancio di 13 morti. Invece, nel Paese del Golfo,
il terzo anniversario dell’impiccagione di Saddam Hussein, il rais deposto in seguito
all’intervento americano, è stato caratterizzato da gravi attentati. Ce ne parla Giancarlo
La Vella:
Si fa
sempre più difficile la presenza statunitense in Afghanistan. Ieri un’azione suicida,
rivendicata dai talebani, avvenuta in una base militare della provincia orientale
di Khost ha provocato la morte di otto agenti dell’intelligence americana. Sempre
ieri, nei pressi della città meridionale di Kandahar preso invece di mira il contingente
canadese. Un potente ordigno ha fatto saltare in aria un convoglio su cui viaggiavano
militari: quattro di loro, più un giornalista della stessa nazionalità, sono rimasti
uccisi. Stesso clima in Iraq, nel terzo anniversario dell’esecuzione di Saddam Hussein.
A Ramadi, capoluogo della provincia irachena a maggioranza sunnita di al Anbar, almeno
23 persone sono state uccise e una cinquantina sono rimaste ferite in un duplice attentato.
In un altro episodio almeno sette pellegrini sciiti sono rimasti uccisi e altre 25
feriti, nell'esplosione di un ordigno sistemato lungo una strada a nord di Baghdad,
mentre i fedeli sfilavano per la festività islamica della Ashura. Ma c’è anche una
buona notizia: il rilascio di Peter Moore, il tecnico informatico britannico rapito
oltre due anni mezzo fa da un gruppo di miliziani armati a Baghdad insieme con quattro
guardie del corpo.