Natale in Vietnam: per molti, festa del consumismo, per i cristiani un giorno di solidarietà
Relegato a livello di “festa privata” con la presa di potere del governo comunista
nel Vietnam del nord, dopo il 1954, e nel sud, dopo il 1975, il Natale, sta tornando
a essere celebrato nel Paese dopo l’apertura all’economia di mercato, decisa negli
anni ’90. Ma è una celebrazione ben diversa per i cattolici – il Vietnam è il Paese
asiatico con la maggior numero di cattolici, dopo le Filippine – e per i non cristiani,
per i quali è solo una festa consumistica. Per i cristiani - riferisce l'agenzia
AsiaNews - il Natale è più sobrio e più significativo. Nei giorni che lo precedono,
esibizioni di cori si tengono nelle chiese. La messa di mezzanotte anche quest'anno
è stata celebrata non più tardi delle 21, sia per ragioni di sicurezza, sia perché
all’indomani la gente deve andare al lavoro. Dopo la messa, i fedeli tornano a casa
per la cena natalizia. Nelle zone rurali, dove le persone sono davvero povere, spesso
sono le parrocchie ad organizzare pranzi dopo il rito. Programmi di aiuto alle persone
svantaggiate sono state preparate dalle diocesi di tutto il Paese. A Ho Chi Minh City,
la diocesi ha organizzato una messa speciale per il Natale delle persone con problemi
fisici, nel corso della quale il cardinale Jean Baptiste Pham Minh Man ha anche distribuito
loro dei doni. Un’analoga iniziativa, dedicata ai bambini con problemi fisici, si
è svolta il 19 dicembre. Nella stessa città, padre Joseph Le Quang Uy ha organizzato
dei gruppi di giovani volontari, chiamati Discepoli di Gesù, che cercano per le strade
i barboni e offrono piccoli doni, come riso, biscotti, detersivi, un po’ di denaro.
A Hue, nella parte centrale del Paese, le suore della comunità delle Amanti della
Santa Croce, fin dalla prima domenica di Avvento hanno invitato i poveri, gli anziani
e disabili a recarsi al loro convento per avere un pasto e visitare il presepe. Nel
nord, il vescovo di Thanh Hoa, Joseph Nguyen Chi Linh, ha portato un gruppo di un
centinaio di sacerdoti, religiosi e fedeli a visitare il lebbrosario di Cam Thuy,
per portare ai pazienti solidarietà, aiuto e doni. Il giorno dopo il prelato ha portato
regali di Natale ai bambini degli Hmong. Qualche difficoltà a celebrare il Natale,
e anche la Pasqua, resta in numerosi villaggi degli Altipiani centrali e nel nord.
Autorità locali costringono i cristiani – dei quali negano l’esistenza - a incontrarsi
di nascosto e impongono particolari controlli sugli studenti, per evitare le assenze
nel giorno di Natale. Un segno positivo, dopo una serie di contrasti con l’arcidiocesi
di Hue è venuto quest’anno dalla provincia di Thua Thyen, che comprende Hue. Il vicepresidente
Ngo Hoa ha firmato un decreto col quale proibisce ai responsabili delle scuole pubbliche
di programmare esami nel giorno di Natale. Purtroppo, la decisione è valida solo per
quella provincia, mentre in altre resiste l’uso di fissare scadenze importati proprio
per Natale. (R.P.)