Corea del Sud: il vescovo di Pusan invita a riflettere sul sacramento del matrimonio
In occasione della Settimana per la Santificazione della Famiglia, che si celebra
in Corea del Sud a partire dalla Festa della Santa Famiglia di Nazareth, domenica
scorsa il presidente della Commissione per la pastorale della Famiglia della Conferenza
episcopale coreana, mons. Paul Hwang Cheol-soo, vescovo di Pusan, ha inviato un messaggio
in cui sollecita i fedeli a riflettere sull’autentico significato del sacramento del
matrimonio e ad interrogarsi, guardando indietro nella loro vita, se siano stati fedeli
o meno agli impegni assunti. Secondo le informazioni pervenute all’agenzia Fides,
nel messaggio il vescovo richiama l’attenzione sulle minacce che oggi ostacolano la
celebrazione del matrimonio, dovute alle difficoltà economiche, ad una diversa concezione
del matrimonio o ancora a conflitti di natura culturale causati dall’aumento delle
famiglie multiculturali. “Questa situazione minaccia il significato della vita matrimoniale
e ci induca a meditare sul significato originario del sacramento del matrimonio” scrive
il vescovo di Pusan, che ha sottolineato: “Per contrastare il basso tasso di natalità,
che è un problema molto serio in Corea, è necessario promuovere le nascite e organizzare
un sistema sociale che faciliti la stabile attenzione e cura dei bambini”. Quindi
ha concluso: “Quando gli sposi cristiani comprendono il giusto significato del matrimonio
e fanno il loro dovere in base a questi principi, allora la cultura di morte che minaccia
il matrimonio e la famiglia può essere vinta”. Nei loro messaggi in occasione delle
festività natalizie, tutti i vescovi diocesani della Corea hanno invitato i fedeli
ad adoperarsi per vincere la cultura della morte che impregna la realtà quotidiana,
basandosi sulla potenza di Gesù Cristo, per costruire insieme una cultura della vita,
contrastando gli effetti negativi della società contemporanea segnata dal materialismo
e dai conflitti sociali. (V.V.)