2009-12-29 11:23:17

Il rapporto tra la Vergine e il sacerdozio al centro del convegno "Fine d'anno con Maria". Intervista con padre Toniolo


Riscoprire il ruolo di Maria nella vita della Chiesa ma soprattutto fare luce sul rapporto preferenziale che esiste tra la Vergine e i ministri di Dio: questo l’obiettivo del congresso “Fine d’anno con Maria”, giunto alla sua 30.ma edizione. I lavori, apertisi oggi al Teresianum, prevedono tre diverse sessioni e si propongono come occasione di riflessione in relazione all’Anno Sacerdotale, promulgato da Benedetto XVI. Cecilia Seppia ne ha parlato con padre Ermanno Toniolo dell’Ordine dei Servi di Maria, organizzatore del convegno:RealAudioMP3



R. - Papa Benedetto XVI ha voluto che questo Anno Sacerdotale fosse veramente un grande incentivo per una ripresa culturale e spirituale del sacerdozio ministeriale soprattutto, ma di aiuto anche del sacerdozio regale di tutto il popolo santo di Dio.

 

D. - Che tipo di rapporto c’è oggi tra Maria e il sacerdote?

 

R. - C’è un rapporto intimissimo, continuo e costante tra il sacerdote come tale. Nella sua vita, nel suo esercizio, nell’espressione tanto della sua predicazione quanto nella ministerialità sacramentale c’è un rapporto intimissimo con la Madre di Dio sempre.

 

D. - Dunque, una relazione intima sul piano della preghiera: ma il ruolo di Maria è anche fondamentale per l’attività apostolica del sacerdote. Questo concretamente come si traduce?

 

R. - Il sacerdote, nella sua attività, deve ispirarsi costantemente a Maria e deve attingere da Lei e far proprio quell’affectus maternus, l’affetto materno, la tenerezza materna, che ha guidato la Vergine, in modo tale che anche lui possa essere - per così dire - quasi un prolungamento materno dell’amore di Maria e delle sue preferenzialità di amore per gli uomini, in modo da farsi, realmente con Maria, anche lui compresente ad ogni miseria umana. Se Maria è stata mediatrice del primo segno che Gesù ha operato, ogni sacerdote è sempre mediatore tra il popolo e i suoi bisogni e Gesù per portare il mondo ai piedi del Signore, per portare il Signore ai bisogno della gente e del mondo intero.

 

D. - Padre Ermanno, questo è un convegno di studi che coinvolge direttamente i sacerdoti. Ma possiamo dire che c’è un messaggio forte anche per i laici?

 

R. - Questo convegno vuole riattivare in tutti, consacrati e non, nel popolo santo di Dio il significato del Battesimo, che ci ha fatto sacerdoti, popolo regale sacerdotale e profetico. Perciò, uomini e donne, tutti impegnati e non solo nel culto orante o nel rituale delle celebrazioni o nella sola preghiera, ma nel trasformare il mondo e le realtà del mondo a gloria di Dio.








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