2009-12-28 15:53:13

Secondo giorno di violenze in Iran: almeno 15 vittime fra i manifestanti dell’opposizione


In Ucraina sale l’attesa per il primo turno delle elezioni presidenziali in programma per il prossimo 17 gennaio. Dal loro esito dipende il futuro corso dell’ex Repubblica sovietica, oggi sempre più tendente verso l’occidente e l’Unione Europea e sempre meno verso la Russia. Il punto nel servizio di Giuseppe D’Amato:RealAudioMP3

La battaglia d’Ucraina entra nel vivo. Tanti sono i candidati espressione di locali potentati economici nazionali e regionali. Due i netti favoriti per il ballottaggio: l’attuale premier Yulia Timoshenko ed un russofono ex primo ministro Viktor Yanukovych. Il terzo incomodo è il presidente uscente Viktor Yushchenko che seppur staccato nei sondaggi mira ad indebolire la Timoshenko contro cui si è spesso scagliato in questi mesi criticando la politica economica del governo. La rivoluzione arancione dell’autunno 2004 ha visto i suoi protagonisti diventare acerrimi nemici. L’Ucraina vive un momento assai difficile per la gravissima crisi economica, il Paese ha ottenuto un forte prestito dalle organizzazioni finanziarie internazionali, ma alcune sue tranches sono state bloccate per la mancanza di volontà di riforme. Con elezioni alle porte varie decisioni popolari da prendere sono state rinviate. Proprio il congelamento dei prestiti fa temere alla russa Gazprom che l’11 gennaio l’Ucraina non pagherà le forniture di gas. Kiev nega ed afferma che tutto è a posto. Ufficialmente Russia, UE e Stati Uniti si mostrano lontani dalla contesa. Il presidente Medvedev ha però ribadito che è per colpa di Yushchenko che le relazioni fra i due Paesi "fratelli slavi" sono così peggiorate. Mosca guarda però con simpatia sia alla Timoshenko che a Yanukovych. Bruxelles si chiama fuori da uno scontro tradizionalmente a colpi bassi, è preoccupata solo dalla regolarità delle forniture di gas. Obama segue la strada del "reset" col Cremlino e non intende infilarsi in una "rissa regionale". Tanto, dicono gli esperti, l’Ucraina seguirà verso Occidente e sarà la porta per le future riforme in Russia, ma Mosca non è certo di questo parere.







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