Venezuela: il cordoglio del Papa per la morte dell'ex presidente Caldera
"Uomo di fede profonda e di grande amore per la Chiesa": così scrive il Papa nel telegramma
di cordoglio che il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone ha inviato a suo
nome ai familiari dell'ex presidente venezuelano Rafael Caldera, sepolto ieri a Caracas,
dove è deceduto giovedì scorso all'età di 95 anni. Nel corso della Messa, presso la
parrocchia "El Buen Pastor" (Boleíta Norte) è stato l'arcivescovo della capitale venezuelana,
cardinale Jorge Urosa, a leggere il messaggio di condoglianze del Santo Padre a tutta
la nazione. Benedetto XVI, riferisce il porporato, prega perché Dio accolga nel suo
regno l'ex capo di Stato e la sua famiglia abbia consolazione. Rafael Caldera è deceduto
dopo lunghi anni di sofferenza per la lotta contro il morbo di Parkinson. Alla mesta
ma sentita cerimonia funebre hanno preso parte, oltre ai parenti, poche persone e
quasi nessuna figura di rilievo del mondo politico attuale. L'unica personalità internazionale
presente era l'ex presidente colombiano Andrés Pastrana. Tra l'altro, all'ex presidente
non sono stati riservati i funerali di Stato, come accaduto nel Paese dai tempi dell'indipendenza
dalla Spagna. Il cardinale Urosa, nella sua omelia, ha definto Caldera "un venezuelano
tra i più illustri della storia della patria". "E' stato un figlio fedele della Chiesa
da quando, giovanissimo, entrò a far parte dei giovani cattolici. Da quel momento
in poi, in tutta la sua esistenza è stato un uomo di fede viva", ha aggiunto l'arcivescovo
di Caracas. Caldera è stato presidente del Venezuela dall'11 marzo 1969 al 12 marzo
1974 e poi dal 2 febbraio 1994 al 2 febbraio 1999. Dopo Eduardo Frei in Cile (1964
- 1970), è stato il secondo politico democratico-cristiano a diventare presidente
in America Latina e proprio con Frei è stato tra i precursori del pensiero social-cristiano
nella regione. Per molti, Rafael Caldera resterà nel ricordo come uno dei più illustri
divulgatori della dottrina sociale della Chiesa, materia che conosceva molto bene,
e per questa ragione è stato ospite in Vaticano, per volere di Giovanni Paolo II,
in diversi convegni e incontri dedicati agli insegnamenti sociali della Chiesa, in
particolare alle encicliche sociali. (A cura di Luis Badilla)