2009-12-25 09:44:27

Il cardinale Bagnasco: il Natale, un invito a non cedere alla sfiducia


Un invito a ''non cedere alla sfiducia'' per ''lasciarci abbracciare dalla tenerezza di Dio'': lo ha rivolto l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, nell'omelia che ha pronunciato durante la Messa della Notte di Natale nella Cattedrale di San Lorenzo. ''Anche in questo Natale - ha affermato il porporato - le difficolta' non mancano, quelle personali e quelle che derivano dalla contingenza economica in Italia e nel mondo''. Nonostante questo, pero', il card. Bagnasco ha esortato a ''non cedere alla sfiducia'' e a ''guardare al presepe che rappresenta il mistero'' ricordando ''che Dio si e' fatto tenerezza per noi''. ''Tutti - ha affermato ancora il porporato nell'omelia - ci chiediamo perche' tanta violenza nel mondo, perche' tanti conflitti vecchi e nuovi, perche' tanta carica di diffidenza, di paura e di odio''. ''Perche' a volte si vive ringhiosi verso noi stessi, in famiglia, nel lavoro, nella societa'?'', ha domandato ancora. ''Molte sono le cause - ha proseguito - ma alla radice vi e' un mortale sentimento di solitudine e di abbandono, vi e' la sensazione di non sentirsi amati; ci sembra che nessuno ci guardi e abbia fiducia in noi. E allora nasce una sorda delusione, un opprimente senso di abbandono che non di rado diventa rabbia verso il mondo''. Ma il Natale, ha aggiunto il card. Bagnasco nell'omelia della Messa della notte di Natale, ''porta ovunque un messaggio di speranza, di bonta' e di pace, che fa battere all'unisono i cuori degli uomini: di quanti vivono il calore degli affetti, e di quanti sentono il peso delle solitudini; di coloro che provano la sottile nostalgia di una vita moralmente migliore; di coloro che cercano un senso piu' vero da dare alla propria esistenza o sono segnati dalla malattia, dalla disoccupazione, dalla precarieta' economica; di quanti, nel mondo, sono segnati dalla persecuzione per essere cristiani o dalla guerra''. ''Il Natale - ha affermato ancora - e' un momento bello e felice. E questo vale per tutti: credenti e non credenti''. Infatti ''ogni uomo sente, nell'incanto misterioso di questa notte, un richiamo invisibile verso una vita piu' buona e piu' vera''. Per i credenti, nella notte di Natale ''Dio ha assunto la fragilita' dell'uomo, ha preso su di se' la nostra vita e le ha dato luce, l'infinito e' entrato nella finitezza e l'ha redenta, ha riempito il tempo di eternita'''. Con la nascita di Gesu', ha concluso, ''l'esistenza ha un senso per il presente e per il futuro''. (Ansa)







All the contents on this site are copyrighted ©.