Indonesia: massima allerta per attacchi alle chiese durante le funzioni del Natale
Le forze di sicurezza indonesiane hanno rafforzato i controlli in tutto il Paese,
a poche ore dall’inizio delle funzioni del Natale. Polizia e militari presidiano le
chiese nelle province considerate più a rischio, come lo Java centrale e il West Java,
ma lo stato di allerta è diffuso. Il timore è che si possano ripetere episodi di violenza,
come avvenuto la vigilia di Natale del 2000. Nei giorni scorsi, infatti, gruppi fondamentalisti
hanno assaltato alcuni luoghi di culto cristiani, minacciando i fedeli. Blindata la
provincia di West Java dove la polizia ha stanziato più di 10mila agenti, ai quali
si aggiungono membri dell’esercito. Misure analoghe sono state prese da Alex Bambang
Riatmodjo, capo delle forze di sicurezza dello Java Centrale. Più di 11mila gli agenti
schierati, sostenuti dai militari. Ma non vi è solo il terrorismo armato a frenare
le cerimonie del Natale. Nel West Java numerosi luoghi di culto cristiani sono chiusi
dal 2004, a causa della revoca del permesso di costruzione. A Bandung, capoluogo della
provincia, centinaia di fedeli “non hanno un posto” dove celebrare le funzioni natalizie.
L’ultimo caso riguarda la reggenza di Purwakarta, sempre nel West Java, dove i cristiani
non possono più celebrare le funzioni perché le autorità hanno revocato i permessi.
Due settimane fa il complesso della chiesa di Sant'Alberto, nella reggenza di Bekasi,
è statata assaltatada un migliaio di estremisti in occasione del nuovo anno islamico. La mancanza
di sicurezza ha spinto gruppi di cristiani a celebrare la messe natalizie nei centri
commerciali, negli hotel e nei ristoranti, o nelle abitazioni private. John Simon
Timorason, presidente della Federazione delle chiese di West Java (Bksg), conferma
che la decisione è frutto dei “numerosissimi ostacoli incontrati nella costruzione
di chiese”. (C.S.)