2009-12-24 15:43:09

Congo: preoccupazioni e speranze della Chiesa per le minacce dei ribelli ugandesi


“La situazione per il momento è tranquilla, i ribelli non si sono fatti vedere e speriamo veramente di passare un Natale di pace”. Questa la dichiarazione rilascita all’agenzia Fides da mons. Julien Andavo Mbia, vescovo di Isiro-Niangara nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo, una zona soggetta alle minacce dei ribelli ugandesi dell’Esercito di Resistenza del Signore (Lra). Qualche giorno fa l’Lra aveva minacciato un nuovo Natale di sangue come quello del 2008, quando i ribelli, in una serie di attacchi compiuti tra il 24 dicembre e il 17 gennaio uccisero 865 persone e ne rapirono altre 160. “La popolazione ha ancora paura ma sappiamo che la Monuc ha inviato un aereo da ricognizione per osservare i movimenti dei ribelli” dice il vescovo. “La mia più grande preoccupazione al momento riguarda le migliaia di sfollati che si trovano accampati a circa 60 chilometri da Isiro. La Caritas del Congo sta accertando il loro numero e le loro condizioni per avviare le operazioni di assistenza”. L’Lra è stata accusata di crimini contro l’umanità da un rapporto dell’ONU pubblicato il 21 dicembre. Secondo il documento, in 10 mesi l’Lra nell’est della Repubblica Democratica del Congo e nel sud Sudan ha ucciso 1300 civili, ha rapito circa 1.400 persone, inclusi centinaia di bambini e di donne e ha costretto alla fuga oltre 300mila persone. Il rapporto è stato redatto dall’Ufficio dell’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani (Ohchr), dalla Missione ONU nella Repubblica Democratica del Congo (Monuc) e dalla Missione ONU in Sudan (Unmis). “La brutalità degli attacchi è sistematica, premeditata e smisurata” si legge nel capitolo del rapporto riguardante il Sudan. Le vittime, tra cui anche dei neonati, sono state mutilate e uccise con armi da taglio, machete, asce, coltelli e zappe. Diversi villaggi sono stati in tutto o in parte distrutti e 38mila persone costrette alla fuga. Nella provincia Orientale del Congo, tra il settembre 2008 e il giugno 2009, l’Lra ha ucciso 1200 persone, ne ha rapite 1400 e costrette alla fuga oltre 230mila. In diversi casi le donne e le ragazze sono state violentate prima di essere uccise, altre sono state rapite per farne delle schiave sessuali. Il rapporto accusa anche l’esercito congolese di crimini contro gli sfollati e chiede infine alla comunità internazionale “di assistere la Repubblica Democratica del Congo a stabilire un sistema di controllo per migliorare la qualità delle sue forze di sicurezza e la loro capacità di proteggere i civili e di cooperare con la Corte Penale Internazionale nell’arrestare i leader dell’Lra accusati di crimini internazionali”. (C.S.)







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